È andato a comprare le sigarette e sul pacco ha visto la foto di sua moglie intubata, in ospedale, com’era prima che morisse, nel 2017. Non avrebbe mai pensato che la sua tragedia personale, quella di aver perso sua moglie, fosse diventata alla mercé di tutti i fumatori per colpa di un’immagine presente su un pacco di sigarette, eppure, è proprio quello che è successo a un 50enne di Misano Adriatico, in provincia di Rimini.
La foto della moglie su un pacco di sigarette
Tutti conosciamo le foto più o meno macabre e impressionanti apposte sui pacchi di sigarette e di tabacco con lo scopo di indurre chi ha il vizio del fumo a sentirsi scoraggiato dal continuare e anche ammonito sulle conseguenze che comporta perseverare. Purtroppo, a un uomo di 50 anni di Misano Adriatico è successo di comprare un pacchetto di sigarette e rimanere senza parole perché su quella confezione c’era la foto di sua moglie intubata, con la testa fasciata e su un letto d’ospedale.
La moglie è morta in circostanze che peraltro non hanno nulla a che fare con il fumo, nel 2017. L’uomo ha deciso di prendere provvedimenti per opporsi all’uso indebito e, dal suo punto di vista, non autorizzato della foto della sua consorte sofferente, prima che morisse. Così, ha deciso di rivolgersi ad un legale, l’avvocato Guglielmo Guerra.
La richiesta di risarcimento
L’uomo, assistito dal suo legale, ha promesso battaglia. Il 50enne ha chiesto ad una multinazionale del tabacco un risarcimento di 100 milioni di euro per l’uso della foto di sua moglie sui pacchi delle sigarette. Come riporta Il Resto del Carlino, il legale ha spiegato che “prima di pubblicizzare l’immagine l’operatore deve verificare se ci sia o meno il consenso della parte interessata, e che nel caso di specie verosimilmente nessun controllo è stato effettuato“.
Non si è fatta attendere la replica della multinazionale del tabacco che dal canto suo ha spiegato di non essere direttamente responsabile della scelta di quell’immagine e consigliando alla vittima di rivolgersi al Ministero della Salute e al Dipartimento della Commissione Europea che si occupa di questo ambito.
La multinazionale ha chiarito: “Le segnaliamo che le informazioni, così come le immagini che appaiono sui pacchetti di prodotti del tabacco, sono tassativamente indicate e incluse negli elenchi stabiliti dalla normativa europea e dalla legislazione nazionale. In buona sostanza, la società utilizza solo diciture e immagini stabilite dalle predette normative e inserite negli appositi archivi ufficiali, strutturati per consentire alle società produttrici l’apposizione delle avvertenze di legge sulle confezioni“. L’avvocato e il suo assistito si preparano dunque a quella che si preannuncia come una controversa battaglia legale che più che sull’uso di un’immagine sembra centrarsi sul rispetto della privacy e della sofferenza altrui.