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Facebook, caso Cambridge Analytica: multa da capogiro per Zuckemberg

Pubblicato: 12/07/2019 23:41

Una nube nera sta per abbattersi su Facebook, dopo il caso di Cambridge Analytica arriva la decisione della Federal Trade Commission che per il colosso dei social ha deciso una multa salatissima.

Il caso Cambridge Analytica era emerso nel marzo del 2018 quando si era scoperto che la suddetta azienda aveva usato i dati di circa 87milioni di utenti di Facebook per scopi politici.

Facebook: maxi multa per il caso Cambridge Analytica

5 miliardi di dollari, questa è la cifra stabilita dalla Federal Trade Commission, commissione a tutela dei consumatori, per Facebook. Una cifra inattesa dal gruppo che pare si aspettasse una multa intorno ai 3 miliardi.

La decisione, riportate dal Wall Street Journal, è relativa al caso Cambridge Analytica, ovvero quando nel marzo del 2018 è emerso che l’azienda ha divulgato dati sensibili degli iscritti al social network per scopi politici.

Il titolo in Borsa di Facebook sembra non averne risentito, non si è verificato il crollo atteso anzi, pare che l’azienda abbia messo via i soldi in previsione della decisione della commissione, una scelta che gli è valsa non solo il mantenimento della posizione in borsa, anche un leggero rialzo. Questa resto però una delle sanzioni più grandi mai fatte nel mondo moderno delle industrie digitali.

I prossimi step

Ora la decisione della commissione sarà passata al Dipartimento di Giustizia a cui spetterà il compito di applicarla. Secondo quanto riferisce il Wall Street Journal la votazione è stata sofferta ma alla fine si è raggiunta una decisione di tre voti a favore e due contrari. A votare per la multa salatissima esponenti repubblicani.

Il caso Cambridge Analytica

Il caso era esploso nel marzo 2018 quando Christopher Wylie, capo di Eunoia Tech ed ex dipendente di Cambridge Analytica ha deciso di rilasciare un’intervista al The Guardian e al New York Times, rivelando come l’azienda avesse acquisito dati sensibili di circa 87milioni di utenti Facebook tramite un’app.

Si trattava dell’applicazione thisisyourdigitallife che si prefiggeva di creare un profilo psicologico dell’utente iscritto previo accesso con Facebook, dando così il consenso all’utilizzo dei dati. Da questo passaggio si arriva a Cambridge Analytica, la quale ha acquisito i dati dall’applicazione permettendo così la creazione di pubblicità mirate in base all’utente in merito alla politica, soprattutto durante le elezioni americane.

Con l’emergere dello scandalo sono partite dimissioni a raffica, come ad esempio quelle di Alex Stamos, capo dell’ufficio sicurezza dati di Facebook. La stessa azienda è corsa ai ripari chiudendo i profili di Christopher Wylie e Aleksandr Kogan e Mark Zuckemberg in persona si è scusato con gli utenti, definendosi il solo responsabile di quanto accade sulla sua piattaforma.

Credits immagine in alto: Flickr/Wikipedia

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