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Niccolò Ciatti, ucciso in Spagna: a processo solo uno dei tre aggressori

Pubblicato: 17/07/2019 22:03

È iniziato oggi il processo a carico dei tre uomini di origine cecena che l’11 agosto del 2017 aggredirono e uccisero Niccolò Ciatti, 22enne italiano originario di Scandicci in vacanza a Lloret de Mar.

L’aggressione era avvenuta durante una delle tante serate estive vissute da Niccolò e dalla sua comitiva di amici, si trovavano in una discoteca quando sono stati aggrediti da un gruppo di coetanei di origine cecena. La lite si è trasformata in rissa e Niccolò ne è rimasto ucciso.

Solo uno dei tre ceceni a processo

Un processo che ha tutte le premesse per far discutere quello sulla morte di Niccolò Ciatti. Dalla prima udienza che si è tenuta oggi, il pm spagnolo di Blanes ha chiesto il rinvio a giudizio solo per uno dei tre ragazzi ceceni accusati dell’omicidio di Ciatti. Si tratta del 26enne Rassoul Bissultanov, il quale ha seguito l’udienza dal carcere per motivi di sicurezza, per lui è stata formulata l’accusa di omicidio volontario aggravato.

Per gli altri due, Mousar Magomedov e Khabibul Kabatov non sono stati riconosciuti elementi sufficienti per l’accusa di omicidio; nel loro caso è stata applicata una formula presente nel diritto spagnolo che si chiama archiviazione provvissoria. Ovvero la possibilità di rinnovare l’imputazione solo in caso emergano elementi nuovi durante il processo.

I due quindi non risultano imputati, l’unico è Bissultanov, autore del calcio mortale che ha ucciso Niccolò Ciatti. La difesa però sostiene che il 26enne non aveva l’intenzione di uccidere Ciatti, i due neanche si conoscevano.

La morte di Niccolò Ciatti

Due anni fa Niccolò si trovava con alcuni amici sulla Costa Brava a Loret de Mar. In una sera come tante, presso il locale St. Trop’ Niccolò ha trovato la morte. Tutto è iniziato con uno screzio con un altro gruppo di ragazzi, origianri della Cecenia, lo screzio è diventato una violenta rissa fuori del local dove, sotto gli occhi delle telecamere, Niccolò ha avuto la peggio. Il ragazzo si era accasciato a terra, inerme, si è visto sferrata un ultimo e fatale calcio alla tempia.

Niccolò aveva 22 anni ed era originario di Scandicci e si guadagnava da vivere lavorando al banco del mercato centrale di Firenze, stava cercando una casa per lui e per la sua fidanzata.

Credits immagine in alto: Facebook/ Vogliamo giustizia per Niccolò