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Apnee notturne, allarme in Italia: una grave e sottovalutata patologia

Pubblicato: 19/07/2019 16:30

31 miliardi di euro, a tanto ammonta il costo complessivo nel nostro paese per le apnee ostruttive del sonno (OSAS), un problema tanto grave quanto sottovalutato che coinvolge 936 milioni di persone in tutto il mondo, 24 milioni solo in Italia.

Questo è quanto emerge dal primo studio che ha analizzato l’impatto socio-economico della malattia nel nostro paese. L’indagine, intitolata Cost-of-illness study of Obstructive Sleep Apnea Syndrome (OSAS) in Italy è stata condotta dal Cergas Sda Bocconi, Centre for Research on Health and Social Care Management, con il contributo di Philips.

Gli ingenti costi della patologia

La ricerca ha evidenziato come dei 24 milioni di italiani (tra i 15 e i 74 anni) affetti dalla patologia, circa la metà ne soffra in forma moderata -grave (il 27% della popolazione, di cui 65% uomini), di questi però meno di 500mila hanno ricevuto una diagnosi e appena 230mila sono in cura.

La patologia è quindi molto diffusa e ciò spiega gli ingenti costi economici, stimabili appunto a 31 miliardi di euro (520 a italiano) costituiti per il 60% da costi sanitari diretti, ma anche da quelli dovuti a morbilità e costi non sanitari. Anche per quanto riguarda i costi sociali i dati non sono rassicuranti: è di 9 miliardi di euro l’anno, infatti, la perdita quantificabile della qualità della vita delle persone affette da apnea notturna. “I risultati dello studio evidenziano l’ampiezza del gap diagnostico/terapeutico dell’Osas, sottolineandone l’elevato peso economico e sociale” osserva Simona Comandè della General Manager Philips Italia, Israele e Grecia, come lo riporta AdnKronos,.

Necessario aumentare le diagnosi

Diagnosi e prevenzione rappresentano due parole chiave per la sanità […] soprattutto quando ci troviamo davanti a patologie, come l’apnea ostruttiva del sonno, dove su circa 12 milioni di casi ne viene accertato solo il 4%” dichiara inoltre Emanuele Monti, presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali della Regione Lombardia, sempre come riportato da AndKronos. Lo studio ha infatti evidenziato come un mancato trattamento possa portare a gravi conseguenze: patologie cardiovascolari, ictus, ma anche incidenti sul lavoro e stradali.

Il trattamento principale prevede la ventilazione meccanica a pressione positiva continua (Cpap), il quale permettere di recuperare una buona qualità di vita e di diminuire i costi complessivi della patologia.