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Medusa: cosa fare e non fare in caso di puntura

Pubblicato: 23/07/2019 17:28

Le meduse, generalmente, utilizzano i tentacoli, che sono urticanti a causa della presenza delle capsule chiamate cnidocisti, per paralizzare la preda oppure nel momento in cui si sentono attaccate. Questo meccanismo di difesa, attuato soprattutto in presenza degli umani, è un vero e proprio incubo per i bagnanti. Ma cosa si deve fare o, al contrario, evitare di fare quando si è stati punti dalla medusa?

Cosa è meglio fare

La puntura dei tentacoli può essere davvero dolorosa e la prima cosa da fare quando ci si accorge di essere stati punti, è quella di uscire subito dall’acqua, mantenere la calma e farsi aiutare da qualcuno se necessario. Una volta raggiunta la riva è opportuno controllare che non ci siano ancora parti di medusa attaccate e, nel caso, provvedere immediatamente a pulire interamente la zona, sciacquando con acqua di mare in modo da diluire le tossine. Per alleviare il dolore è consigliabile versare sulla pelle dell’aceto bianco e, successivamente, applicare una miscela di acqua e bicarbonato, noto per le sue proprietà disinfettanti. Da non escludere, tra i rimedi naturali più adatti, anche la calendula e l’aloe vera. Quest’ultima in gel è molto utilizzata come rimedio contro ferite e ustioni. Quindi, per trovare sollievo si potrà applicarne un velo e lasciarla asciugare. In caso si preferisca un emulsione più ricca è meglio utilizzare la calendula che ha le stesse proprietà dell’aloe vera. Inoltre, un rimedio altrettanto valido per la puntura di medusa consiste nell’applicare un gel astringente al cloruro di alluminio. Questa soluzione placa in poco tempo il bruciore e il prurito e blocca la diffusione delle tossine. Nei giorni successivi, fino a quando la pelle non si sarà interamente cicatrizzata, è necessario tenere coperta la ferita con una garza. Nel caso si manifestino spasmi muscolari, febbre e vomito è necessario chiamare il pronto soccorso.

I comportamenti da evitare

I primi comportamenti da escludere, per non aggravare ancora di più la situazione, sono quelli di grattarsi o di strofinare la ferita e di utilizzare l’acqua dolce per sciacquare la zona colpita. Per evitare, inoltre, che si formino delle antiestetiche cicatrici o delle macchie sulla pelle, è bene non esporsi al sole sia il giorno stesso in cui si viene punti sia durante i due o tre giorni seguenti. In alcuni casi, per bloccare il dolore, sono utilizzate anche delle specifiche creme al cortisone oppure degli antistaminici, che però non sono particolarmente indicati in caso di contatto con una medusa. Questo perché, entrambi i farmaci, non sono adatti alla rimozione delle tossine e generalmente agiscono dopo trenta minuti, ovvero, quando ormai il bruciore e l’irritazione cominciano ad affievolirsi. Infine, non è assolutamente vero che si possa alleviare i sintomi di una puntura di medusa con l’urina perché contiene al suo interno ammoniaca. Inoltre, alcuni esperti sosterrebbero che applicare l’ammoniaca, anch’essa considerata un efficace rimedio naturale, potrebbe essere addirittura dannoso.