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Stuprava donne sole al distributore di benzina: maniaco incastrato a Varese

Pubblicato: 23/07/2019 10:16

Indossava passamontagna e guanti in lattice per seminare terrore tra le province di Varese e Milano, e avrebbe abusato di almeno 4 donne in vari distributori di benzina. Aggredite alle spalle mentre facevano rifornimento da sole, venivano poi portate in luoghi appartati per consumare le violenze. Il maniaco sarebbe un 35enne, già detenuto a Busto Arsizio per altri reati, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con le accuse di abuso sessuale, sequestro e rapina. L’uomo è stato incastrato dal Dna repertato sulla vettura di una delle vittime.

Maniaco dei distributori tra Varese e Milano

Aspettava una donna sola alla stazione di servizio, la aggrediva alle spalle e la costringeva a salire in auto per appartarsi, rapinarla e violentarla. È questo il modus operandi del ‘maniaco dei distributori’ in azione tra Varese e Milano, responsabile di almeno 4 episodi di violenza ai danni di altrettante vittime.

Dietro il passamontagna, usato ogni volta per portare a termine il piano criminale, ci sarebbe stato il volto di un 35enne, già detenuto a Busto Arsizio, su cui ora gravano le accuse di abuso sessuale, sequestro e rapina.

35enne incastrato dal Dna

A ricostruire la dinamica delle violenze è stata la Squadra investigativa della polizia di Busto Arsizio, secondo cui l’uomo risponderebbe al profilo dello stupratore seriale.

A dare la spinta verso una svolta nelle indagini sarebbe stata la pronta reazione dell’ennesima vittima, una donna che stava facendo rifornimento e che sarebbe riuscita a divincolarsi prima di subire abusi.

Nonostante la fuga, l’aggressore avrebbe lasciato una traccia importante di Dna nel veicolo della vittima (precisamente su alcuni frammenti di guanti in lattice usati nelle fasi dell’aggressione), permettendo così agli inquirenti di stringere il cerchio intorno alla sua identità.

I rilievi tecnici hanno consentito di risalire al 35enne, pregiudicato ora indagato per almeno altri 3 episodi che hanno in comune la stessa strategia. Ad aprile il caso registrato a Legnano, poi a Parabiago e Villa Cortese (tutti in provincia di Milano).