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Denuncia di essere stato vittima di abusi, ma il pedofilo era lui

Pubblicato: 24/07/2019 13:02

Carl Beech, ex inferimiere 51enne, è al centro dello scandalo pedofilia che, dal 2014, sta sconvolgendo il Regno Unito.

Ma non solo: è stato proprio lui a dare il via a questo caso mediatico, presentandosi come vittima di molteplici abusi sessuali.

Le menzogne sui falsi abusi

Nel 2014, Carl Beech si era, difatti, rivolto alla polizia locale per denunciare, dopo tanto tempo, una serie di abusi sessuali che lui stesso aveva subito o a cui aveva dovuto assistere. In particolare, aveva colpevolizzato molteplici personaggi di spicco, sostenendo che facessero parte, come da lui stesso dichiarato, di una “cerchia di pedofili VIP”. 

In effetti, tra gli incolpati, figuravano: Maurice Oldfield (ex capo dell’MI6), Lord Bramall (ex capo dell’esercito), Harvey Proctor (ex parlamentare dei Tory), Edward Heath (ex ministro degli Interni), Leon Brittan (ex politico britannico), Greville Janner (ex deputato laburista). A questi, si aggiungevano anche le figure di diversi diplomatici sauditi e il suo patrigno Raymond, un maggiore dell’esercito. 

Il tutto era accaduto tra gli anni ’70 e gli anni ’80

L’infermiere 51enne aveva, difatti, rivelato di essere stato, inizialmente, abusato dal patrigno fin dalla tenera età

Successivamente, precisamente tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, era stato vittima di abusi sessuali perpetrati da politici e militari di altissimo profilo. Beech aveva dichiarato che i fatti erano avvenuti nel corso di alcune feste organizzate dalla “cerchia di pedofili VIP”. Secondo la presunta vittima, tali esponenti di rilievo nel mondo britannico, durante queste serate, avevano abusato di lui e avevano ucciso, addirittura, due ragazzi. 

L’incredibile scoperta

La rivelazione di Carl Beech aveva dato, immediatamente, avvio all’ “Operation Midland, che è costata allo Stato circa 2 milioni di sterline. Questo perché i detective di Scotland Yard avevano definito le affermazioni come “credibili e veritiere”

Nel 2016, però, un’indagine della Northumbria aveva ribaltato totalmente la situazione. Le accuse da parte di Beech erano state definite come “totalmente infondate”. Così, la polizia di Northumbria aveva iniziato a indagare sull’uomo. Il 2 dicembre 2016, a seguito di una perquisizione della casa dell’ex infermiere, erano stati sequestrati due computer e un tablet. Al loro interno, il 51enne aveva salvato oltre 350 immagini pedopornografiche e un video, girato di nascosto, in cui un ragazzino utilizzava il bagno. 

Pertanto, la Corte di Newcastle lo ha dichiarato colpevole di frode, in relazione alle false dichiarazioni, e di 12 capi di accusa correlati alla pedofilia. Ora, rischia, dunque, una lunga pena detentiva. 

Ultimo Aggiornamento: 24/07/2019 13:08