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Cambiamenti nella sicurezza dei pagamenti elettronici: cosa cambia

Pubblicato: 30/07/2019 11:05

Nuovi e interessanti cambiamenti sono nell’orizzonte dei pagamenti online. Il prossimo settembre l’Unione Europea procederà a rivoluzionare e incrementare i controlli in materia di pagamenti elettronici, per offrire una migliore e più accurata protezione dei nostri acquisti. Infatti, questi ultimi, con l’aumentare delle piattaforme e dell’offerta di prodotti, stanno diventando una percentuale sempre più importante dei nostri acquisti e della nostra spesa. A dar conferma di ciò è l’Osservatorio Mobile Payment del Politecnico di Milano che ha dichiarato che le transazioni digitali hanno registrato un aumento di circa il 50% in pochissimi anni. Urge, quindi, una necessità di tutela maggiore, tra cui sembra prenderanno posto i caratteri biometrici (impronta digitale, iride e altri).

PSD2 e i nuovi metodi di pagamenti online

La normativa PSD2 (Payment Service Directive 2) dell’Unione Europea, dovrebbe entrare in vigore il prossimo settembre per la parte riguardante il sistema dei pagamenti elettronici. Le novità riguarderanno un’implementazione su due fronti: una quella del 3DS che arriverà alla versione 3DS 2.0; l’altra la Strong Customer Authentication (SCA). Il sistema 3DS e la SCA porteranno il classico sistema di protezione su un livello (Password o Pin) a un sistema a due livelli. In particolare, il nuovo sistema sarà basato su: “qualcosa che conosco” (password o il PIN), “qualcosa che posseggo” (smartphone e così via), “qualcosa che sono” (ad esempio impronta digitale o riconoscimento facciale). Queste novità, tra cui quella dei caratteri biometrici, sta incontrando numerose difficoltà con il miglioramento delle piattaforme e i tentavi falliti di pagamento.

Un possibile rinvio?

L’European payment service providers for merchants (Epsm), l’associazione no profit, portavoce dei gestori dei pagamenti in Europa, ha richiesto più tempo per l’implementazione per non sconvolgere il sistema delle piattaforme online. Le voci di un possibile rinvio sono anche negli uffici EBA (Autorità Bancaria Europea), posticipo che sembra possa arrivare fino a uno o due anni.