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L’impresa di Valerio: a 60 anni dopo 2 infarti scala gli 8mila metri senza ossigeno

Pubblicato: 31/07/2019 14:35

L’impresa eccezionale è avvenuta in Pakistan, più precisamente sulla vetta del Broad Peak. Il protagonista è Valerio Annovazzi, sessantenne ed ex muratore ora in pensione, che ha pensato bene di sfidare se stesso e scalare una montagna alta oltre 8 chilometri. Per rendere l’idea della fatica, il monte in questione, conosciuto anche con il nome di K3, conta ben 8047 metri sul livello del mare ed è tra i rilievi montuosi più alti della Terra; fa parte della catena Karakorum ed è situato al confine tra Cina e Pakistan.

La montagna nel cuore

Valerio Annovazzi proviene dalla Lombardia e più precisamente da Primaluna, un piccolo paese della Valtellina in provincia di Lecco. Da quelle parti certamente non mancano le montagne, eppure nessuna vetta alpina può raggiungere l’altitudine di alcuni dei rilievi montuosi asiatici.

Allora ecco che Valerio decide di partire per il Pakistan. Già di per sé l’imponenza del monte basterebbe a dare il senso delle gesta, ma va ricordato che Valerio ha alle spalle ben due infarti; eppure quello che riesce a fare ha dell’incredibile. Intervistato da Il Messaggero dichiara: “Non sono un alpinista, mica sono un appartenente ai Ragni o al gruppo Gamma. La mia è una semplice passione per le scalate impegnative effettuate senza ossigeno”.

Il suo quarto “Ottomila”

Valerio Antonazzi non è il tipo di persona da godersi la pensione sul divano e fare una vita sedentaria. Dopo una vita passata a fare il muratore continua a svolgere tanta attività fisica, nonostante abbia avuto in passato alcuni gravi problemi di salute. Infatti non è la prima volta che Valerio raggiunge il traguardo degli ottomila, bensì la quarta.

L’ultima impresa risale a 2 anni fa quando dalla cima aveva promesso alla moglie che quella sarebbe stata l’ultima volta. Tuttavia non è riuscito a mantenere quella promessa, ci ha riprovato e ha portato a casa un altro successo. “Ma è come per un calciatore – afferma – Quando si rompe una gamba, mica smette di giocare perché si ha avuto un infortunio“.

*immagine in evidenza: Valerio Annovazzi. Fonte/Facebook Valerio Annovazzi (dimensioni modificate)