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Allevamenti intensivi: migliaia di polli morti per il troppo caldo

Pubblicato: 09/08/2019 17:49

L’ondata di caldo di questi giorni si è verificata anche nel Regno Unito, dove si sono toccate punte di oltre 38 gradi. A farne le spese sono stati migliaia di polli di un allevamento intensivo nel Lincolnshire, morti a causa delle alte temperature raggiunte all’interno dei capannoni. La fattoria è controllata da Moy Park, uno dei più grandi produttori di carne tra Gran Bretagna e Irlanda, che rifornisce le principali catene di distribuzione dei due Paesi.

Le accuse degli animalisti

Abbiamo tentato di tutto, ma non c’era più niente che potessimo fare. Il caldo anomalo li ha uccisi – hanno raccontato i dipendenti dell’azienda al giornale locale Lincolnite È stato molto difficile portare fuori gli animali negli ultimi due giorni. Gli attivisti pensano che non ci prendiamo cura di loro, ma lo facciamo davvero”.

In effetti, poco tempo fa Moy Park era già finita nel mirino di un’inchiesta di Animal Equality, per via delle precarie condizioni dei polli all’interno degli enormi stabilimenti a due piani. Anche in questo caso gli animalisti hanno espresso tutto il loro sdegno per quella che, a loro avviso, era una tragedia evitabile: “Può fare molto caldo all’interno dei capannoni, specialmente in estate – avvertiva quasi profeticamente l’organizzazione Compassion in World Farming sul proprio sito – Se i sistemi di ventilazione si guastano, migliaia di animali possono morire soffocati”.

La risposta di Moy Park

Le critiche si sono focalizzate, in particolare, sul fatto che le tecnologie per raffreddare gli stabilimenti esistano, ma che vadano implementate nel giusto modo. A tutto ciò si uniscono le considerazioni sulle gabbie in cui vengono tenuti i polli, troppo piccole e opprimenti persino in condizioni normali e vere e proprie trappole quando le temperature salgono, come in questo periodo. Secondo quanto riporta il quotidiano The Independent, la Moy Park, che arriva a macellare circa 280 milioni di polli all’anno, avrebbe risposto alle accuse, dichiarando di lavorare a stretto contatto con gli allevamenti per monitorare la situazione e implementare procedure che possano proteggere gli animali dagli effetti del caldo.

(In alto: immagine di repertorio)