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È stato ritrovato un antico tempio della città di Heracleion, l’Atlantide egizia

Pubblicato: 09/08/2019 17:32

L’antica città di Heracleion era un importante porto commerciale dell’antico Egitto. Ora, però, giace sommersa dal Mediterraneo a 45 metri di profondità nella baia di Abukir, a 2.5 km dalla costa. La città era stata riscoperta già venti anni fa, ma di recente sono stati fatti quelli che probabilmente sono i più importanti ritrovamenti fino a ora.

La scoperta dell’ultima spedizione

Nel corso dell’ultima spedizione, condotta da esperti egiziani ed europei, sono stati scoperti i resti di un grande tempio, ma anche di navi piene di tesori come monete e gioielli. Franck Goddio, che ha guidato anche la prima spedizione subacquea di Heracleion, ha rivelato che potrebbe trattarsi del tempio principale della città, chiamato Amun Garp. In più, hanno individuato anche i resti di un tempio di origine greca e dalle dimensioni più contenute.  
Tra gli altri ritrovamenti effettuati ci sono diverse monete di bronzo, risalenti al regno di Tolomeo II (283-246 AC), così come ceramiche, gioielli, e oggetti di varia natura, restati per tutti questi anni a bordo delle navi.

Gli oggetti recuperati dagli scavi mostrano le bellezze e la gloria della città, la magnificenza dei suoi templi imponenti e l’abbondanza di testimonianze storiche”, ha scritto Franck Goddio sul proprio sito, in cui condivide le novità sulle ricerche che sta conducendo. “Statue colossali, incisioni ed elementi architettonici, gioelli e monete, oggetti rituali e ceramiche: una civiltà congelata nel tempo”.

La città scomparsa 1000 anni fa

Si ipotizza che la costruzione di Heracleion (conosciuta anche come Thonis), risalga all’ottavo secolo AC e si trovava sulle sponde del Nilo. Deve il suo nome all’eroe mitologico Ercole, che secondo la leggenda visitò la città. A causa del destino che l’ha colpita, è conosciuta anche come L’atlantide Egiziana.

Gli storici stanno ancora indagando sulle ragioni dello sprofondamento di Heracleion, ma l’ipotesi più accreditata è che l’innalzamento dei mari, l’attività sismica e delle fondamenta friabili abbiano contribuito a far finire la città sul fondo del Meditterrano circa 1000 anni fa.

(immagine in alto: Franck Goddio con una stele risalente al 378-362 AC. ©Franck Goddio/Hilti Foundation, foto di: Christoph Gerigk)