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Partorisce in casa, il suo bambino muore dopo un’ora: aperta un’inchiesta

Pubblicato: 09/08/2019 22:48

Quella tra il 7 e l’8 agosto avrebbe dovuto essere una notte di gioia per una mamma. La donna ha visto venire al mondo il suo bambino; un parto in casa che si è trasformato in tragedia. È accaduto in Piemonte, in un paese della Valsessera, in provincia di Biella. Il bambino è morto un’ora dopo essere nato durante il trasporto d’urgenza a Torino.

Partorisce in casa e perde il bimbo

Il dramma si è consumato nella notte tra martedì e mercoledì nella casa in cui viveva la donna. Dopo 9 mesi di attesa e voglia di conoscere il piccolo ecco giunto il grande momento. La mamma ha partorito tra le mura domestiche pare solo alla presenza di una levatrice, non era infatti presente un’ostetrica.

Un parto che sembrava essere andato per il meglio, il piccolo sembrava stare bene subito dopo il parto, eppure neanche un’ora dopo la nascita il neonato ha iniziato a dare segni di sofferenza. I genitori a quel punto hanno dapprima contattato l’ostetrica e successivamente i soccorsi ma l’intervento del 118 si è rivelato inutile

Un parto difficile

Secondo quanto emerso il parto è avvenuto intorno alle 2.30 del mattino. Circa un’ora dopo il neonato ha cominciato a stare male, è stato allora che i suoi genitori hanno deciso di chiamare i soccorsi. La decisione è stata presa dalla levatrice presente nella casa.

Trasportato d’urgenza in eliambualanza

L’elicottero del 118 è atterrato nel campo sportivo del paese e ha fatto immediatamente rotta verso l’ospedale Regina Sant’Anna di Torino. Nonostante la tempestività dei soccorsi per il piccolo non c’è stato nulla da fare, il neonato è morto in ospedale. 

Asfissia neonatale

Secondo una prima ipotesi il bambino sarebbe deceduto a causa di un’asfissia neonatale; ipotesi che sarà confermata dall’autopsia richiesta dalla Procura di Vercelli che ha aperto un’inchiesta

In una nota ufficiale l’Asl di Vercelli ha fatto sapere che la donna incinta era attesa per il parto nella struttura ospedaliera ma “Non siamo stati contattati in alcun modo e lei non si è presentata”. La partoriente è stata seguita per tutto l’iter della gravidanza presso l’ospedale di Borgosesia “effettuando tutti gli esami previsti”.

La nota si è conclusa con una specifica da parte dell’Asl di Vercelli dell’impegno e lo sforzo organizzativo da parte della stessa per fornire il mantenimento di “un punto nascita che possa essere un riferimento sicuro per tutte le donne che devono partorire in Valseisia”.