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Richard Gere: “Salvini lo chiamo Baby Trump ma lo vorrei conoscere”

Pubblicato: 19/08/2019 10:28

La vicenda della Open Arms continua ad aizzare il dibattito, i due protagonisti sono ancora Richard Gere e il ministro Matteo Salvini. Quest’ultimo, in una diretta sui social network, ha lanciato una frecciatina all’attore. Dal canto suo, Gere non si è scomposto più di tanto e in un’intervista ha detto che vorrebbe conoscere Salvini.

L’attacco di Matteo Salvini a Richard Gere

Tramite una diretta su Facebook, il vicepremier Matteo Salvini ha voluto fare un riassunto sulla situazione delle Ong che salvano i migranti. Durante il suo discorso ha anche lanciato una frecciatina all’attore Richard Gere, che da poco era salito a bordo della Open Arms. “Nave spagnola, di Ong spagnola, finanziata da chissà chi e visitata da Richard Gere, a proposito“, ha iniziato così il suo discorso Salvini e ha continuato: “Che poi si è fatto una bella vacanza in barca in giro per l’Italia, però, ha trovato modo di attaccare l’Italia e gli italiani come razzisti“.

L’intervista all’attore

In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, Richard Gere ha parlato della situazione che c’è in Italia, comune a molti Paesi dell’Europa. Quella delle migrazioni, per l’attore è “una sfida. Può essere risolta se ci si siede al tavolo e si discute con raziocinio e generosità“. “Non è un problema soltanto dell’Italia, ma della Spagna, della Grecia, di tutta Europa. L’Occidente ha grandi responsabilità, che affondano anche nel passato, su questa tragedia“, ha sostenuto Gere che ha continuato: “Avete sentito il Papa? Non sono numeri, ma hanno volti, nomi, storie. Io, le ho ascoltate“. Nell’articolo si legge che il ministro Matteo Salvini, sostenuto da molti nella classica domanda, ha detto all’attore: “Perché Richard Gere non si porta a casa a Hollywood i rifugiati?“. “La cosa più importante è essere lì con loro, e di fronte alle emergenze assumere decisioni immediate“, ha risposto Gere che ha raccontato anche delle difficoltà per raggiungere l’imbarcazione: “Abbiamo avuto difficoltà a trovare un pescatore che ci portasse dove era il barcone, temevano rappresaglie politiche visto il clima ostile che si è creato. Poi un ragazzo coraggioso ci ha aiutati e sono salito a bordo. Sono stato uno di loro“.

Salvini “Baby Trump

Per il ministro dell’Interno, l’Italia è più tollerante degli Stati Uniti. L’attore ha commentato tale affermazione: “Il mondo ha gli stessi problemi. Noi abbiamo rifugiati da molti Paesi dell’America centrale. Il ministro dell’Interno ha la stessa mentalità del presidente Trump“. Infatti, Richard Gere soprannomina Salvini “Baby Trump, perché “usa la stessa ignoranza in senso radicale, fanno leva su paura e odio“. Nonostante ciò, Gere ha affermato di voler conoscere Salvini: “Sono sicuro che non è come si presenta in pubblico. Avrà una famiglia, figli, genitori. Vede la politica come un pretesto per aumentare il consenso“. Ha aggiunto: “La vita può essere semplice, se sei onesto e parli con il cuore“. Inoltre, per l’attore se il ministro “spendesse del tempo con quelle persone [i migranti], ascoltasse le loro storie, i loro traumi familiari, cambierebbe la sua visione“. E, sull’argomento ha concluso dicendo: “Lui fa di un’emergenza umana un caso politico. Ma è cattiva politica. Ho ammirato invece il ministro della Difesa Elisabetta Trenta: lei questo caso non può separarlo dalla sua coscienza“.

Non tutti gli italiani sono razzisti per Richard Gere

Infine, per tornare alla frecciatina lanciata da Salvini qualche giorno fa, il giornalista ha chiesto a Richard Gere se “esistono due Italie“. L’attore ha risposto in tutta sincerità: “Credo di sì. Amo gli italiani, il grande cuore, la gioia di vivere, negli ultimi anni sono stato più volte in Sicilia dove c’è una stratificazione di culture“. Dall’altra parte, però, “qualcosa è cambiato negli ultimi anni. Ma non solo da voi: avviene in Ungheria, Polonia, Gran Bretagna e America naturalmente“. Ovvero “i leader politici stanno manipolando le menti facendo emergere il lato oscuro del dramma del nostro tempo. Ripeto: è una sfida, una sfida che si può vincere. Rendiamo il mondo un giardino. Non è la fine delle nostre democrazie“.

Immagine in evidenza: Richard Gere; Matteo Salvini. Fonte: Richard Gere/Instagram; Matteo Salvini/Instagram

Ultimo Aggiornamento: 19/08/2019 10:40