Immaginate un bambino di 7 anni che mentre gioca con i suoi compagni di scuola sviene all’improvviso perché il suo cuore smette di battere. Non si tratta di un infarto ma di una sindrome medica specifica l’asistolia, il cuore del piccolo smetteva di battere da un momento all’altro senza la possibilità di prevedere gli attacchi. Un problema con il quale il bambino ha convissuto per 7 anni fino a quando un’operazione record gli ha ridato una vita normale.
Mini pacemaker su 14enne
L’intervento record è avvenuto presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo grazie all’équipe medica di elettrofisiologia ed elettrostimolazione cardiaca. Il team ha impiantato al giovane 14enne un pacemaker piccolissimo, il più piccolo al mondo, ed è qui che sta l’eccezionalità dell’operazione.
Lo strumento medico ha dimensioni molto ridotte, non supera i due centimetri di grandezza e i due grammi di peso, inoltre non ha fili e la sua batteria ha durata di 10 anni. I suoi impulsi, come quelli di un normale pacemaker, permettono di regolarizzare il battito cardiaco. Quello di questo paziente è il secondo caso al mondo e in Italia il più giovane.
Un incubo durato anni
Il giovane paziente conviveva con questa sindrome da quando aveva 7 anni, ma nel 2016 una crisi ha spaventato molto tanto lui quanto i suoi genitori. A seguito di un piccolo incidente il ragazzo ha avuto una sincope durata circa 9 secondi, è stato in quel momento che i suoi medici hanno suggerito l’impianto di un pacemaker classico, composto dal catetere che arriva al cuore. Lui vuole essere come gli altri così convince tutti di voler aspettare; ma le crisi non aspettano e soli due anni dopo un’altra lo colpisce, questa volta in piena notte e dalla durata maggiore, quasi 18 secondo ha spaventato tutti.
È qui che il giovane paziente e i suoi genitori incontrano Paolo De Filippo il responsabile dell’unità elettrofisiologia ed elettrostinolazione cardiaca dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Insieme alla dottoressa Paola Ferrari, aritmologa, la decisione di impiantare un mini peacemaker, il più piccolo al mondo. Una scelta che ha permesso a questo giovane ragazzo di poter vivere la sua adolescenza come i suoi coetanei, libero da fili, cicatrici e svenimenti, con la speranza che le aritmie diventino solo semplici palpitazioni da primo amore tipiche di quell’età.