Sulle spiagge di Cavallino-Treporti, Venezia, un’ordinanza vieta ai bambini di fare buche e castelli di sabbia. All’origine di questo divieto questioni di sicurezza. L’attività ludica sulla battigia ostacolerebbe il lavoro dei bagnini e soccorritori.
La lettera di un bagnante sconcertato
La notizia si è diffusa grazie ad una lettera inviata al giornale online La voce di Venezia. A scriverla Franco Beccari che si trovava nella località turistica di Cavallino-Treporti insieme ai nipotini. Con tono incredulo ed indignato l’uomo racconta dell’ordinanza “con la quale si vieta l’attività ludica, esercitata soprattutto dai bambini, di scavare buchette, costruire castelli di sabbia e giochi correlati sul bagnasciuga”. Ma non solo. Nella lettera si parla addirittura di un intervento della Capitaneria “per sottolineare con forza l’osservanza di tale ordinanza”.
Ma come spiegare a dei bambini che è vietato giocare sul bagnasciuga? Difficile, forse quasi impossibile. Ed è per questo che la denuncia del turista finisce con una soluzione drastica: “andare da un’altra parte”. L’intento del signor Franco era quello di portare alla ribalta questa “assurdità” ed in questo è sicuramente riuscito tanto da spingere la Sindaca di Cavallino a rispondere.
La difesa della Sindaca
La notizia si è diffusa così velocemente ed ha provocato così tante reazioni che la Sindaca di Cavallino Roberta Nesto ha deciso di rispondere e fare chiarezza. Alla Tribuna di Treviso ha dichiarato: “Ci fa piacere che i bambini giochino a fare i castelli di sabbia sulla spiaggia di Cavallino-Treporti”. Ma aggiunge: “L’ordinanza sulla balneazione emessa dall’amministrazione comunale recepisce norme nazionali e regionali, ma deve essere applicata con buon senso”.
Sì, perché in effetti la legge dice che i 5 metri della battigia, devono sempre rimanere liberi per permettere il passaggio a bagnanti e soccorritori. Oltre a ombrelloni, lettini, asciugamani e pedalò, con un’interpretazione a dir poco rigorosa di questa norma, anche castelli di sabbia e buche sono finiti nel mirino dell’ordinanza comunale. Ordinanza che, come sottolinea la Nesto, ha come obiettivo unico e primario garantire la sicurezza di tutti sulle spiagge. Obiettivo nobile certo, così come nobile è il rispetto scrupoloso delle leggi.