Nella notte c’è stata una rivolta nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Torino. Durante lo scontro un poliziotto è stato ferito e portato in ospedale.
La rivolta e il poliziotto ferito
La rivolta scoppiata ieri notto nel centro, sembra essere la terza, dice il Messaggero, solo nell’ultima settimana. Una serie di disordini che hanno richiesto l’intervento della polizia. Ieri notte un poliziotto è stato ferito alla mano e ha avuto 30 giorni di prognosi, mentre un uomo è stato arrestato: ha precedenti per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, rivela il Viminale.
Le parole del poliziotto
Si sfoga su Facebook il poliziotto rimasto ferito ieri in “una notte di guerriglia passata al Cpr di Torino“. “Per un po’ non voglio sentire parlare di comprensione, integrazione e accoglienza“. “Trenta giorni di prognosi, una bella frattura scomposta di due falangi con prospettazione di intervento chirurgico, due monconi malamente appesi che improvvisamente vanno in direzione opposta a quella che il tuo cervello vorrebbe fare…“, spiega. Poi attacca: “Mentre i ‘signori’ della politica fanno il gioco delle poltrone, facendo a gara a chi di loro si rivela essere il più capriccioso, in questi Centri di Permanenza e Rimpatrio ad ogni turno si sfiora la tragedia e prima o poi – credetemi – qualcuno si farà male sul serio“.
Le parole di Matteo Salvini
Matteo Salvini: “Solidarietà al poliziotto e a tutte le forze dell’ordine. Sono orgoglioso di aver inasprito le pene per chi attacca le donne e gli uomini in divisa e per aver fermato l’immigrazione clandestina – ha detto l’ex ministro – Se il Pd vuole riportarci indietro e ha nostalgia del business dell’invasione, lo dica chiaramente agli italiani”, ha aggiunto.