Vai al contenuto

Presbiopia, addio agli occhiali: in futuro si tratterà con un semplice collirio

Pubblicato: 05/09/2019 15:34

Curare la presbiopia con un semplice collirio: è questa la prospettiva delle ultime ricerche condotte dalle industrie farmaceutiche. È quanto emerge da un incontro organizzato a Basilea da Novartis, in cui si è fatto il punto della situazione in merito al principio attivo ora chiamato Un844. Una volta messo a contatto con l’occhio, esso è in grado di aumentare l’elasticità del cristallino, migliorando la visione da vicino dei pazienti. Come riportato dall’Adnkronos, i prossimi test a livello clinico e le successive autorizzazioni potrebbero consentire di introdurre il farmaco sul mercato a partire dal 2023.

Un disturbo che colpisce milioni di persone

La presbiopia è un disturbo che affligge milioni di persone in tutto il mondo ed è legato all’età: con l’invecchiamento, il cristallino, che è una vera e propria lente naturale, tende a perdere la sua elasticità, impedendo all’occhio di mettere correttamente a fuoco gli oggetti situati nelle vicinanze. Ciò si traduce nella tipica difficoltà, per esempio, di leggere le pagine di un libro o di un giornale. Se le normali soluzioni disponibili in questo momento vanno dagli occhiali alle lenti a contatto multifocali, fino alla chirurgia, la prospettiva di un collirio con le medesime funzioni rappresenterebbe un notevole miglioramento nella vita quotidiana di tante persone.

Ristabilire l’elasticità del cristallino

La cura della presbiopia è un’area molto interessante perché coinvolge una popolazione molto ampia e sta dando risultati incoraggianti – ha detto Gaia Panina, direttore medico di Novartis Italia, all’Adnkronos Questo nuovo farmaco, somministrato con gocce oculari che vanno a penetrare nel cristallino e ne ristabiliscono l’elasticità, ha un approccio semplice ma va preso più volte al giorno e per sempre”. L’effetto del principio attivo, infatti, dura solo per qualche ora, rendendo indispensabile somministrare le gocce ad intervalli regolari nel corso della giornata. I test condotti fino a qui sembrano essere particolarmente positivi, ma, come sottolinea la stessa azienda farmaceutica, ci troviamo solamente nella fase iniziale del programma di sviluppo clinico e per arrivare al prodotto definitivo bisognerà attendere fino al 2023.