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Morì a 7 anni per un’otite trattata con l’omeopatia: condannati i genitori

Pubblicato: 07/09/2019 16:26

Vaccinazioni, antibiotici e farmaci vietati dal medico e dai genitori, che cercarono di curare l’otite batterica del figlio solo con l’omeopatia. Il risultato fu la morte del piccolo Francesco Bonifazi, 7 anni, di Pesaro. L’aggravarsi della malattia e la mancanza di cure adeguate portarono al decesso del bambino nel maggio del 2017. Dopo 2 anni, il gup del Tribunale di Ancona Paola Moscaroli ha emesso la condanna per i genitori a 3 mesi di reclusione per concorso in omicidio colposo aggravato. Rinviato invece a giudizio l’omeopata che si occupò del bambino.

Nel mirino l’operato del medico omeopata

2 anni fa, il medico omeopata che seguiva il piccolo Francesco, il dottor Massimiliano Mecozzi, sconsigliò vivamente ai genitori di portarlo in ospedale. Li esortò quindi a seguire solo le sue direttive, continuando a curare l’otite unicamente con piante omeopatiche. La salute di Francesco si aggravò rapidamente, e lui spiegò loro che anzi la cura stava avendo esito positivo, scrive Il Corriere della Sera. Alla fine, Francesco entrò in coma e dopo poche ore spirò. L’Ordine dei Medici sospese Mecozzi per 6 mesi, mentre la famiglia di Francesco chiese giustizia. In particolare, fu il nonno della vittima a scagliarsi contro Mecozzi e i suoi metodi. Francesco si ammalò all’inizio del mese, e nonostante diversi campanelli d’allarme, continuarono a curarlo solo con i rimedi naturali consigliati da Mecozzi. Se l’avessero portato in ospedale prima e se avesse fatto una cura antibiotica, si sarebbe salvato, ha stabilito il giudice.

Le ragioni della sentenza contro i genitori

Il 6 giugno scorso, il giudice del Tribunale di Ancona ha condannato i genitori di Francesco a 3 mesi di reclusione perché “neppure la fiducia riposta nel medico, legittima e giustificata, può escludere un residuo obbligo di protezione nei confronti del figlio”. Le ragioni della sentenza evidenziano la lunga serie di errori che, di fatto, causarono la morte del bambino. Fra queste, spicca “la scelta inadeguata e imprudente” di Mecozzi “come unica figura di riferimento nonostante la rigidità del professionista nell’approccio all’uso di terapie vaccinali e antibiotiche”, riporta Il Corriere. L’avvocato dei Bonifazi ha annunciato all’Adnkronos che faranno ricorso in appello, poiché “la coppia è già provata da un fatto di gravità assoluta come la perdita del figlio. Ora il loro stato d’animo è ulteriormente appesantito in quanto si imputa loro una responsabilità colposa”. Mecozzi è infine atteso dal Tribunale il prossimo 24 settembre per l’avvio del processo.

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2019 16:27