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3 fratelli gemelli in carcere: il DNA confondeva la polizia

Pubblicato: 10/09/2019 23:50

Arriva da Londra l’incredibile storia di 3 fratelli gemelli incarcerati per lo stesso crimine: possesso di armi da fuoco. Il caso è stato complicato dai risultati del test del DNA, che non indicava con precisione il responsabile delle azioni. L’operazione della polizia ha portato all’arresto di 8 persone.

Arrestati per possesso di armi da fuoco

Secondo quanto riportato dal Daily Mail, Ricky, Reiss e Ralston Gabriel, tre gemelli inglesi di 28 anni, due dei quali erano calciatori semiprofessionisti, sono stati incarcerati con l’accusa di voler procurare a un “criminale estremamente pericoloso” una serie di armi. Dopo il sequestro di un vero e proprio arsenale, tra cui una mitragliatrice di tipo Uzi, la polizia scientifica è riuscita a trovare tracce di DNA sulle armi, ma è stato subito evidenziato un problema: il DNA risultava compatibile con tutti e 3 i fratelli, senza riuscire a individuare con certezza quale fosse la causa del loro codice genetico.

Scotland Yard ha quindi iniziato una serie di lunghe indagini su più campi per identificare chi fosse la persona che ha maneggiato le armi, ma le analisi sui cellulari e su videocamere di sorveglianza non hanno lasciato dubbi: tutti e 3 erano coinvolti nel reato.

La sentenza dei giudici

Tutti e tre erano coinvolti in un accordo per procurare armi a un pericoloso criminale, Aron Thomas, per uso personale”, ha sentenziato lo scorso venerdì il giudice John Hillen. La corte ha condannato Ricky e Ralston a 14 anni di prigione, mentre Reiss è stato condannato a 18 anni a causa dell’aggiunta di reati precedenti tra i quali possesso di arma da fuoco lo scorso 26 luglio e possesso di droghe di classe A per spaccio.

Secondo il Daily Mail, nel corso dell’operazione sono stati arrestati un totale di 8 uomini, tutti legati al traffico di armi e considerati potenziali criminali. Scotland Yard ha infatti affermato, come riporta il Mail: “Il trio ha cercato di sfruttare il loro DNA identico per ingannarci, ma il duro lavoro della squadra investigativa ha reso vano questo tentativo”.

Immagine in alto, fonte: Metropolitan Police