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Vittoria, il video in cui l’indagato già condannato per stupro lascia l’auto della vittima

Pubblicato: 10/09/2019 11:19

Non sono nuove per Sergio Palumbo le accuse con cui è stato sottoposto in stato di fermo dalla polizia ieri: sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e rapina ai danni di una donna a Vittoria, in provincia di Ragusa. Già nel 2018 era infatti stato condannato in primo grado per questi reati compiuti ai danni di una prostituta. A incastrare il 26enne c’è anche un video che riprende uno dei momenti dell'”odissea” – come l’ha definita il gip Vincenzo Ignoccolo che ha convalidato il fermo dell’uomo – vissuta dalla vittima la notte del 2 settembre.

Sergio Palumbo già condannato per stupro

Come si legge su Ansa, il giudice per le indagini preliminari Vincenzo Ignoccolo ha messo nero su bianco nelle 5 pagine di ordinanza di custodia cautelare che su Sergio Palumbo pendeva una “recente condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione” per “il reato di violenza sessuale consumato con con caratteristiche analoghe a questo oggetto del procedimento“. Sergio Palumbo aveva dunque già commesso gli stessi reati ed era sottoposto a obbligo di dimora. Lo scorso 2 settembre, avrebbe dunque quasi replicato un modus operandi che già conosceva. Anche il giornalista Carmelo Abbate, che ha lavorato a Quarto Grado, Panorama e ha condotto Il Labirinto su Rete4, ha parlato della tragica storia su Facebook, raccontando a proposito dell’episodio precedente per cui è stato condannato che Sergio Palumbo aveva cercato una prostituta tra gli annunci online: “È il 2018. Le dà appuntamento a Ragusa. La carica sullo scooter e la porta a Vittoria. Si ferma in una zona isolata. La minaccia, le ruba i soldi e la violenta. Lei riesce a fuggire. Va dalla polizia e lo denuncia. Sergio viene arrestato e processato per sequestro di persona, rapina e violenza sessuale“.

Dunque lo schema sarebbe stato replicato anche lo scorso 2 settembre. Nessun dubbio sulla veridicità delle dichiarazioni rese dalla vittima che hanno ricostruito l’accaduto. Il gip ha infatti scritto che sono state “spontanee, immediate, lucide, precise, dettagliate e circostanziate e prive di significative contraddizioni o sbavature“.

Il video che incastra il 26enne

Le immagini catturate da un sistema di videosorveglianza e condivise dalla pagina Facebook della Questura di Ragusa mostrano l’automobile in cui viaggiava la vittima e in cui sarebbe stata minacciata, violentata e rapinata. Si vede anche Sergio Palumbo che sembra lasciare l’automobile della donna. Secondo la ricostruzione della tragica notte vissuta e resa dalla donna agli inquirenti, quella notte la vittima è stata fermata mentre guidava dall’indagato che fingeva di chiedere aiuto dicendo che sua moglie era stata colta da un malore. L’indagato avrebbe poi minacciato la donna con una pietra palesando le sue terribili intenzioni e sarebbe poi salito nella sua auto, l’avrebbe poi condotta nei pressi del cimitero di Vittoria e qui l’avrebbe stuprata.

Prima della violenza sessuale l’uomo sarebbe anche riuscito a prendere i documenti d’identità della donna e a leggere le sue generalità, minacciando lei e la sua famiglia di morte. Ma l’orrore per la vittima non sarebbe finito qui: il 26enne l’avrebbe poi portata sulla spiaggia e si sarebbe lamentato con lei della moglie, poi l’avrebbe riportata al cimitero di Vittoria violentandola nuovamente. Sergio Palumbo si sarebbe poi fatto riaccompagnare a casa dalla vittima, minacciando nuovamente di morte lei e la sua famiglia. La donna si sarebbe poi recata in ospedale, dove è poi stata prontamente raggiunta dai familiari.

Ultimo Aggiornamento: 16/09/2019 21:18