Vai al contenuto

Kim Rossi Stuart, il dramma del nipote: bipolare e costretto a restare in carcere

Pubblicato: 11/09/2019 15:21

Il nipote di Kim Rossi Stuart è in carcere a Rebibbia, e la sorella dell’attore Loretta Rossi Stuart, denuncia il suo dramma: “Mio figlio è bipolare, non dovrebbe stare lì. Giacomo ha 25 anni ed era stato arrestato ma ha scontato la pena, e nonostante il periodo di detenzione sia concluso è costretto a stare in cella. Poche settimane fa, la madre del ragazzo aveva raccontato la vicenda che lo vede protagonista ai microfoni di Adnkronos, lanciando l’allarme sulle sue condizioni: si trova ancora detenuto perché le Rems, strutture per l’esecuzione di misure di sicurezza per malati psichiatrici, non hanno posto.

La denuncia della sorella di Kim Rossi Stuart

Le Rems, strutture per malati psichiatrici autori di reato, hanno sostituito gli Ospedali psichiatrici giudiziari nel 2015, con lo scopo di introdurre una dimensione riabilitativa anziché meramente punitiva, ma la situazione non è migliorata a causa del sovraffollamento.

Il tema torna in testa anche grazie alla battaglia di Loretta Rossi Stuart, sorella di Kim Rossi Stuart, che lotta per tirare fuori dal carcere il figlio 25enne, Giacomo Seydou Sy.

Il ragazzo è affetto da bipolarismo ed è stato arrestato due volte, una per resistenza a pubblico ufficiale, l’altra per il furto di 60 euro. Scontata la pena e dichiarato inadatto al regime carcerario, però, si trova ancora recluso a Rebibbia perché nelle Rems non c’è posto.

La sorella dell’attore di Romanzo criminale ha lanciato diversi appelli affinché la condizione in cui si trova cessi al più presto, anche alla luce dell’assenza della dovuta assistenza e dei rischi di un devastante crollo nervoso che la detenzione comporta.

Mio figlio è bipolare, non dovrebbe stare in carcere“, ha detto la donna, ponendo l’accento sull’inadeguatezza delle cure. Per lui ancora un anno di percorso alternativo per infermità mentale, ma non può essere trasferito.

Le parole del nipote dell’attore

Le parole del nipote di Kim Rossi Stuart sono riportate da Repubblica, contenute in una lettera che ha scritto alla madre Loretta: “Ho scontato la condanna ma resto parcheggiato in carcere come una vecchia auto da rottamare. Ho avuto dei crolli nervosi a causa di stupefacenti ma in fin dei conti non ho fatto male a nessuno e per l’incompetenza di questo Stato, sono ancora in cella, in una situazione che mi sta uccidendo ogni giorno”.

La storia di Giacomo è sintesi di una condizione vissuta da circa 200 persone, che attualmente si trovano nelle stessa situazione: per assenza di copertura non possono accedere alle strutture alternative.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure