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Norvegia, una misteriosa malattia fa strage di cani: 25 morti, 40 contagi

Pubblicato: 12/09/2019 19:45

Vomito e diarrea sanguinolenti. Sono questi i sintomi della misteriosa malattia che in queste settimane sta contagiando decine e decine di cani in Norvegia. I morti sono già 25, ma i casi registrati sono 40. I primi contagi si sono verificati nella capitale Oslo, ma da allora la malattia si è inspiegabilmente diffusa in tutto lo Stato, raggiungendo 14 delle 18 regioni norvegesi. Mentre il numero di cani deceduti aumenta, gli scienziati che studiano le possibili cause brancolano nel buio.

Un team di ricerca per studiare la malattia

L’Autorità per la Sicurezza Alimentare, l’Istituto di Veterinaria e l’Università di Scienze della Vita hanno costituito un team ad hoc per fermare l’epidemia. I primi risultati sono arrivati da alcune autopsie: i ricercatori hanno trovato “quantità incredibilmente grandi” di due batteri in molti dei cani deceduti. Escluse alcune possibili cause di morte – Salmonella, avvelenamento – il team di ricerca continuerà a condurre analisi di laboratorio e autopsie per far chiarezza.

Una malattia dal decorso rapido

“È importante sottolineare che molti cani guariscono dalla malattia”, ha dichiarato la veterinaria Hanna Jørgensen al GT per rassicurare i padroni dei quattrozampe norvegesi. A spaventarli è però il decorso incredibilmente rapido del morbo. Lo scorso weekend è stato necessario sopprimere un cane a causa della progressione “acuta” della malattia, mentre un altro è morto ancor prima che i padroni riuscissero a portarlo dal veterinario.

Gli avvertimenti per i padroni di cani

Mentre le indagini proseguono, le autorità norvegesi raccomandano ai padroni di tenere i loro fidati compagni al guinzaglio durante le passeggiate, e di evitare ogni contatto con altri cani per strada o nei parchi. Non è infatti ancora chiaro se la malattia sia contagiosa, o se addirittura sia veicolata da qualche cibo. “Abbiamo visto che diversi tipi di cibo sono stati usati nei cani sottoposti ad autopsia”, ha dichiarato il direttore dell’Istituto di Veterinaria Jorun Jarp, che tende quindi ad escludere questa spiegazione. Tra le cause possibili, le più quotate sono parassiti e infezioni batteriche.