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Bimba di 10 anni uccisa dall’ameba mangia-cervello: fatale un bagno nel fiume

Pubblicato: 18/09/2019 10:25

Lily aveva soltanto 10 anni ed è morta dopo aver contratto un parassita mentre nuotava in un corso d’acqua vicino alla sua abitazione, in Texas. La bimba è deceduta a causa di un’ameba mangia-cervello, dopo un coma farmacologico che andava avanti dall’8 settembre scorso. La piccola aveva trascorso una giornata di festa con alcuni amichetti lungo le rive del fiume Brazos, ma dopo qualche ora dalla sua ultima nuotata si sarebbero presentati sintomi importanti come forte mal di testa e febbre molto alta. È stato l’inizio della fine.

Ameba mangia-cervello killer

Lily Avant era una bimba di 10 anni ed è morta dopo aver contratto una rara infezione mentre nuotava nel fiume Brazos, in Texas. Il terribile destino l’ha travolta a pochi passi da casa, durante quella che doveva essere una giornata di festa con gli amici, tra un bagno e qualche gioco lungo la riva.

La piccola è stata colpita da un parassita, l’ameba di Naegleria fowleri, che ha raggiunto il tessuto cerebrale dopo essere entrato dal naso. I primi sintomi manifestati dalla minore sono stati mal di testa e febbre alta persistente, poi il malore e la corsa verso l’ospedale Cook Health Care System di Fort Worth.

La diagnosi è arrivata poco dopo, e i medici hanno deciso di sottoporla a coma farmacologico ma le sue condizioni sono progressivamente peggiorate, fino al tragico epilogo.

I genitori si erano recati al Pronto soccorso in preda alla disperazione, dopo averla trovata priva di sensi nel suo letto, e il prelievo di un campione di liquor aveva stabilito con certezza la presenza della rara infezione.

Naegleria fowleri: cos’è e cosa provoca

Naegleria fowleri è il nome di un parassita raro e letale che si trova in acqua dolce e vive a temperature tiepide, variabili fino a 42 gradi. È noto come ‘ameba mangia-cervello’, causa di una malattia estremamente pericolosa che può provocare il decesso: la meningoencefalite amebica primaria (PAM o PAME).

Si tratta di una infezione particolarmente aggressiva che attacca il sistema nervoso centrale, distruggendo il tessuto cerebrale. La sua capacità di diffusione nell’organismo è molto elevata e, nei casi non trattati con tempestività, il decesso avviene nell’arco di una settimana. L’alta mortalità è dovuta proprio alla diagnosi tardiva, come nel caso della piccola Lily.

I precedenti negli Stati Uniti

Secondo i dati riportati dai Centers for Disease Control and Prevention, in 9 anni – tra il 2009 e il 2018 – sarebbero 34 i casi registrati nel territorio degli Stati Uniti.

Dal 1962 risultano 145 eventi noti, con un tasso di sopravvivenza shock: soltanto 4 persone si sono salvate dalle conseguenze devastanti della malattia.

Tra i primi segni di meningite amebica figurano: mal di testa, febbre, nausea e vomito, ma anche torcicollo. Sono sintomi simili a quelli della meningite batterica, ed evolvono verso un quadro più complesso nel giro di poche ore: stato di confusione, perdita di attenzione ed equilibrio, allucinazioni e convulsioni seguono in rapida successione.

Ultimo Aggiornamento: 18/09/2019 10:35