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Mika, padre rapito e l’incidente della sorella: tutti i drammi nel canto

Pubblicato: 19/09/2019 15:56

È in uscita il nuovo album di Mika in cui il cantante racconta alcuni drammi che hanno caratterizzato la sua vita e come sia riuscito a riconciliarsi col suo passato. Per far questo, ha dovuto superare un periodo di crisi creativa e ritrovare la volontà di raccontarsi.

Un album per ritrovare il suo passato

Mika ha rilasciato recentemente una interessante intervista a Vanity Fair in occasione dell’uscita di My Name is Michael Holbrook, il suo nuovo album che esce a quattro anni di distanza da No place in Heaven. Il cantante ha parlato a tutto tondo di come sia stato importante, per lui, ritrovare le proprie radici e tornare a capire cosa volesse raccontare. Per far questo, ha scavato nel suo passato, riconciliandosi con esso e rivivendo anche alcune tragedie scioccanti. L’ispirazione gli è tornata dopo una visita sulla tomba dei suoi antenati: “Mi sono detto che dovevo buttarmi verso l’ignoto, e per me l’ignoto è la famiglia di mio padre. Vedere il mio nome su tutte quelle tombe mi ha esaltato, è stato bello conoscere quel pezzo della mia identità ancora inesplorato. Ho sentito il bisogno di difendere le mie radici e ho cominciato a scrivere: My Name is Michael Holbrook“.

In effetti, tra le tragedie raccontate dal cantante c’è il sequestro del padre Mike, un consulente finanziario in Kuwait. Una volta rientrato a casa, non era più la stessa persona: “Non riuscivamo più a chiamarlo papà, quell’uomo magro con la barba, che aveva vissuto cose fortissime, noi figli non lo riconoscevamo più“.

Il periodo buio e le pressioni della madre

Da quel momento, è iniziato un periodo molto difficile per la famiglia di Mika, che si è dovuta trasferire a Londra e vivere in un Bed and breakfast, per cercare di ricostruire qualcosa. Ma, dice il cantante, a quel punto sono esplosi tutti i suoi problemi come la dislessia, un’insegnante violenta e l’espulsione da scuola. La madre inizia a spronarlo a lavorare, gli fa pressioni: “Mi mette sotto con il canto: quattro ore di esercizio al giorno. Non voleva la popstar: per me voleva il successo, che per lei significa coltivare un talento creativo, trovare soddisfazione nell’espressione artistica. Mia mamma aveva riconosciuto il talento in me“.

A quel punto, sono cominciati i lavori all’estero e il “progetto Mika” è diventato uno sforzo, ripagato, per tutta la famiglia.

L’incidente della sorella Paloma

Un racconto nell’intervista destinato sicuramente a scioccare i fan del cantante riguarda l’incidente di una delle sue sorelle, Paloma. Una canzone dell’album è dedicata a lei e al suo dramma, quando cadde dal quarto piano e finì infilzata dalla cancellata. “Mi hanno chiamato, ero l’unico familiare a Londra. Mi dicono: vada a salutare sua sorella, morirà, non c’è niente da fare. Mi avvicino, era una scena terribile. Le dico: ciao Paloma”, racconta Mika. Tuttavia, avviene l’inaspettato: Paloma si riprende. “Visto che non potevano semplicemente sfilarla, hanno segato il cancello e l’hanno portata via ancora con le aste che le trafiggevano il corpo”, ricorda il cantante. 

Oggi, anche grazie al lavoro sull’album, Mika si è riconciliato con i genitori, con l’immagine di sua madre, rendendosi conto di aver perseguito anche ciò che voleva lui stesso e non solo un desiderio della madre.

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2019 15:57