Vai al contenuto

I cani anti-esplosivo inviati dagli USA in Giordania muoiono di stenti

Pubblicato: 20/09/2019 23:10

I cani addestrati negli USA e inviati in Giordania con lo scopo di scovare bombe ed esplosivi starebbero morendo di stenti. È quanto rivelato da un rapporto dell’Ufficio dell’Ispettore Generale del Dipartimento di Stato americano, che ha creato non poche polemiche anche a livello politico. Secondo l’indagine, sarebbero più di 100 i cani addestrati negli USA nell’ambito di un programma federale, con la finalità di essere affidati a nazioni estere per il contrasto del terrorismo. In una di queste nazioni, la Giordania, gli investigatori avrebbero rilevato condizioni molto difficili per i cani: inefficienza del personale, malattie e mancanza di cibo avrebbero causato la morte di almeno 10 esemplari.

Stenti e malattie

Il rapporto documenta storie come quella di Mencey, un cane da pastore belga di 3 anni inviato in Giordania nel luglio 2017. Attaccato da zecche e parassiti si era ammalato gravemente, al punto da spingere il centro di addestramento a riportarlo negli Stati Uniti. Qui la sua salute peggiorò ancora e, dopo un ulteriore problema ai reni, si decise di sottoporlo ad eutanasia. Un’altra femmina di pastore belga, di nome Zoe, morì invece vicino al confine siriano per quello che venne definito un “colpo di calore”. Come accertato degli investigatori americani, anche questa morte non fu accidentale, ma frutto della negligenza e della mancanza di cura da parte degli uomini a cui era stato affidato l’animale.

Le reazioni politiche

Le conclusioni del rapporto sono piuttosto severe e parlano apertamente dell’inadeguatezza delle strutture in Giordania: “La polizia sta perdendo i cani a causa delle malattie – si legge – e non dispone dell’equipaggiamento medico necessario alle cure o anche solo a mantenere i cani in salute”. La questione è diventata anche politica, con esponenti democratici e repubblicani che si sono interrogati su quanto l’addestramento e l’invio di cani in altri paesi sia ancora sostenibile. A tal proposito, il senatore Patrick J. Leahy ha parlato al Washington Post della loro importanza nella lotta al terrorismo: “I cani in grado di scovare gli esplosivi sono indispensabili in quel processo, costa moltissimo addestrarli e la loro vita è messa a repentaglio ogni giorno sul campo. È imperativo che vengano trattati adeguatamente”.

(Immagine in alto: Office of Inspector General / U.S. Department of State)