L’ennesimo caso di falsi invalidi avrebbe svelato uno scenario fatto di professionisti della truffa che sarebbero stati capaci di truffare l’Inps per centinaia di migliaia di euro, a Potenza. La Polizia oggi ha annunciato di aver eseguito diversi provvedimenti cautelari, le fonti locali riferiscono di 5 persone finite ai domiciliari.
Il caso dei falsi invalidi di Potenza
Nel video postato dalla Polizia di Stato su Twitter si possono vedere diversi beneficiari di pensioni d’invalidità svolgere attività “impossibili” per chi non può camminare, come zappare la terra o alzarsi dalla sedia a rotelle e camminare, oppure attività che, forse, una persona affetta da grave patologia depressiva non riuscirebbe a reggere con facilità, come partecipare attivamente a manifestazioni canore folkloristiche. Tra le altre immagini, il video mostrerebbe anche un falso cieco giocare a carte.
Guarda il video:
In esecuzione diversi provvedimenti della #squadramobile di Potenza nei riguardi di un’associazione per delinquere finalizzata alla consumazione di truffa ai danni dell’Inps per indebita percezione di pensioni di invalidità ed indennità di accompagnamento pic.twitter.com/UPkL2VivB9
— Polizia di Stato (@poliziadistato) September 23, 2019
Le accuse mosse all’associazione del falsi invalidi
Come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, l’attività condotta dagli inquirenti ha portato a iscrivere nel registro degli indagati in totale 40 persone. Fonti locali riferiscono che dopo le indagini sui falsi invalidi non sarebbero stati ancora quantificati i danni arrecati all’Inps.
Nell’ambito dell’operazione Il canto delle sirene, gli agenti di Polizia hanno eseguito diverse misure cautelari disposte dal gip del Tribunale di Potenza: sono 5 le persone finite agli arresti domiciliari, mentre un’altra è stata raggiunta da un provvedimento d’interdizione dai pubblici uffici. Si tratterebbe di faccendieri, medici e avvocati. L’accusa mossa a vario titolo contro di loro dalla Procura è di fare “parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, alla truffa e vari falsi ai danni dell’Inps” per l’assegnazione della pensione o dell’indennità di accompagnamento.