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Firenze, due fratelli trovati morti nella loro camera d’albergo

Pubblicato: 29/09/2019 20:03

A Firenze, due fratelli di nazionalità belga di 26 e 20 anni sono stati trovati morti nella loro camera d’albergo. I due giovani si trovavano in vacanza nel capoluogo fiorentino insieme al padre e alla madre di uno dei due. Il ritrovamento è stato fatto dal genitore, che ha immediatamente chiamato i soccorsi. Nonostante i tentativi di rianimazione per i fratelli non c’è stato nulla da fare. Al lavoro sul caso la Polizia scientifica.

Nella camera d’albergo trovati farmaci e alcol

Secondo le indiscrezioni riportate dalla stampa, all’interno della camera dei due fratelli sarebbero state trovate diverse scatole di farmaci insieme ad alcol e altri stupefacenti. La causa della morte sembra essere un’overdose dovuta al mix di sostanze, ma non si esclude nessuna ipotesi prima dell’esame tossicologico.

È stata disposta l’autopsia, che farà chiarezza sulle circostanze della morte. Gli inquirenti hanno sentito le persone coinvolte, i genitori e personale e ospiti dell’albergo, oltre ad aver preso carico del materiale delle videocamere di sicurezza. La Repubblica riporta che i genitori avrebbero raccontato di essere usciti a cena e di aver fatto ritorno insieme ai figli, che potrebbero essere di nuovo usciti in seguito. Le forze dell’ordine stanno cercando di capire quando i due ragazzi abbiano comprato le sostanze stupefacenti trovate nella camera.

Firenze, fratelli di 26 e 20 anni trovati morti

Il padre dei ragazzi sarebbe uscito in mattinata dall’albergo vicino alla piazza Santa Maria Novella, pieno centro città. L’uomo avrebbe bussato alla camera dei figli, con i quali stava trascorrendo dei giorni di vacanza. Non ricevendo risposta ha pensato che i due figli dormissero ed è poi tornato a cercarli nel pomeriggio. L’uomo ha trovato i figli morti e ha lanciato l’allarme. Non sarebbero stati riscontrati segni di violenza sui corpi: sul caso indaga ora la Squadra Mobile e la Polizia scientifica, mentre i genitori sono stati portati in Questura.

In copertina: immagine di repertorio