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Vicenza, mai un giorno di lavoro anche se pagato: indagato professore

Pubblicato: 11/10/2019 20:39

Mai un giorno di scuola in quasi 8 mesi, ma percepiva comunque lo stipendio. Un 36enne, insegnante in un istituto superiore di Lonigo, è indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato e false attestazioni e certificati. Questa mattina i militari della Guardia di Finanza hanno eseguito un sequestro preventivo d’urgenza nei suoi confronti.

I certificati medici falsi

Un insegnante di 36 anni originario di Reggio Calabria era stato assunto con un contratto a tempo determinato per il periodo ottobre 2018 – giugno 2019 all’istituto superiore di Lonigo, in provincia di Vicenza. Non si sarebbe mai presentato, giustificando le assenze con certificati medici falsi. Avrebbe avuto una patologia grave che richiedeva il necessario ricorso a un’apposita terapia salvavita, è quanto si legge sul sito del TGR Veneto. Le attestazioni e le certificazioni, puntualmente, alla scadenza, venivano rimandate dal medico curante e coprivano l’intero periodo lavorativo.

Le indagini

Il 36enne, che non avrebbe mai prestato un giorno di servizio in quasi 8 mesi, percepiva comunque lo stipendio. Allertati dall’istituto, gli uomini della Guardia di Finanza hanno iniziato a indagare appurando la falsità del primo certificato medico dal quale poi sarebbero scaturiti tutti gli altri. Le complesse indagini avviate nell’ambito dell’operazione denominata “Le malade imaginaire“, sono state coordinate dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dirette dal sostituto Giovanni Gullo.

La certificazione “madre”, rilasciata apparentemente da un ospedale di Reggio Calabra, attestava la presunta patologia. Così, l’insegnante, presentando il documento al suo medico curante sarebbe riuscito a ingannare tutti. Il dottore trasmetteva, di volta in volta, in via telematica all’istituto vicentino i certificati.

Il decreto emesso nei confronti dell’insegnante

La Procura di Reggio Calabria, coordinata da Giovanni Bombardieri, ha, così, emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza, in relazione alle somme di denaro indebitamente percepite, nei confronti dell’insegnante. Questa mattina, i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza della città calabrese hanno dato esecuzione al decreto. Il 36enne è accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato e di false attestazioni e certificazioni.