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Ciccio e Tore, il dramma di Gravina di Puglia. Il padre: “Voglio la verità”

Pubblicato: 13/10/2019 17:48

Sono passati 13 anni dalla scomparsa di Francesco e Salvatore Pappalardi, “Ciccio” e “Tore”, 13 e 11 anni. I corpi dei due fratellini sono stati trovati 2 anni dopo in una cisterna a Gravina di Puglia, il paesino in provincia di Bari in cui vivevano con il padre. Un incidente, secondo gli inquirenti. L’uomo, Filippo Pappalardi, torna a parlare della tragedia che ha distrutto la sua vita con Il Corriere della Sera, chiedendo che chiunque sappia cosa sia successo si faccia avanti.

Ciccio e Tore, i due fratellini morti nella cisterna

Una storia terribile che Filippo Pappalardi ripercorre a distanza di 13 anni. L’uomo nel giugno del 2006 è andato a denunciare la scomparsa dei due figli, che erano usciti nel pomeriggio con degli amichetti. La conclusione degli inquirenti è che fosse stato lui stesso ad uccidere e a nascondere il cadavere dei figli e per questo finisce in carcere per 4 mesi. Nel 2008 vengono scoperti i cadaveri dei due bambini in una cisterna di un vecchio palazzo abbandonato chiamato “la casa delle cento stanze”.

Un bambino è infatti precipitato nel casermone e gli amici che erano con lui sono corsi a chiamare i soccorsi. I Vigili del Fuoco hanno scoperto i due cadaveri di Ciccio e Tore, ormai mummificati. “Ero in carcere a Velletri e c’era la televisione accesa“, racconta il padre dei fratellini, “Dicevano che erano stati trovati in fondo a un pozzo i corpi di due bambini, non davano nessun nome ma a un certo punto hanno dato la descrizione dei vestitini. Erano dei miei figli“.

La straziante ricerca della verità

Fillippo Pappalardi continua raccontando la disperazione di non poter correre a vedere i due figli. “C’è da diventare pazzi. Ora vivo solo per conoscere la verità“, continua. L’uomo infatti sospetta che i due bambini non fossero soli la sera della scomparsa: “Se qualcuno avesse dato l’allarme si sarebbero salvati perché erano feriti ma sono sopravvissuti per ore. Mi fa stare male anche solo il pensiero“.

Chissà quante volte avranno chiesto aiuto“, commenta il padre, “quanta paura avranno avuto. Dicono che Tore abbia vegliato per più di un giorno il fratello morto“. Filippo Pappalardi ha bisogno di dare un senso a quella tragedia: “Non mi interessano colpe e condanne. Voglio solo sapere cosa è successo ai miei figli“. Ogni giorno Filippo pensa a come sarebbero i figli oggi e cerca la forza per andare avanti e cercare la verità: “Io ne sono certo, magari sarà una strada lunghissima ma prima o poi ci arrivo“.

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Ultimo Aggiornamento: 13/10/2019 17:51

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