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Parte la campagna di Altroconsumo contro l’obsolescenza programmata

Pubblicato: 25/10/2019 20:23

Ha preso il via la campagna di Altroconsumo contro l’obsolescenza programmata, la pratica utilizzata da alcune aziende per ridurre il ciclo di vita di prodotti come elettrodomestici e smartphone. Il progetto prende il nome di Prompt (Premature Obsolescence multi-stakeholder product testing programme) e vede coinvolte le maggiori organizzazioni di consumatori di Italia, Spagna, Belgio e Portogallo. L’obiettivo sarà quello di avviare una piattaforma indipendente per testare i prodotti elettronici in commercio, valutarne la longevità e stimolare i produttori a creare oggetti che durino più a lungo nel tempo.

Le pratiche scorrette da parte delle aziende

Secondo i dati di Altroconsumo, la produzione di rifiuti elettrici ed elettronici è aumentata negli ultimi decenni con una crescita del 3-5% all’anno e raggiungerà i 12 milioni di tonnellate entro il 2020. Un fenomeno a cui le grandi aziende non sono del tutto estranee: esattamente un anno fa l’Antitrust italiano multava Apple e Samsung per pratiche commerciali scorrette, in relazione al rilascio di alcuni aggiornamenti dei propri cellulari che ne provocavano il malfunzionamento, accelerando in tal modo il processo di sostituzione da parte degli utenti. Come sottolinea Altroconsumo, questo “invecchiamento precoce” dei dispositivi, l’obsolescenza appunto, è riscontrato dai consumatori soprattutto in alcuni componenti precisi, come le batterie di cellulari e notebook oppure i telecomandi e gli schermi dei televisori.

L’iniziativa di Altroconsumo

Per arginare questo fenomeno, l’associazione ha aperto una pagina sul proprio sito internet, mediante la quale i cittadini possono segnalare casi anomali e inserire i dati del prodotto malfunzionante: “Più alto sarà il numero di segnalazioni – si legge – maggiore sarà la forza delle azioni che saranno intraprese per tutelare i consumatori da questa pratica”. Nella medesima direzione si sta muovendo l’Europa con specifici provvedimenti, dato che il fenomeno finisce per avere ricadute non solo sul portafoglio dei consumatori, ma anche a livello ambientale.

La regolamentazione europea

Con il recente regolamento in materia di ecodesign, la Commissione europea cerca di sostenere la riparabilità e la riciclabilità dei prodotti, rendendo obbligatorio per le aziende mantenere sul mercato per almeno 7 anni alcuni pezzi di ricambio, come quelli di frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie e display elettronici. Un provvedimento, scrive Altroconsumo, che potrebbe migliorare la durata della vita, la manutenzione e il riutilizzo degli apparecchi e al tempo stesso alleggerire le spese delle famiglie.