Vai al contenuto

Va a fuoco il caseificio: bruciate oltre 30 mila forme di Grana Padano, danni incalcolabili

Pubblicato: 25/10/2019 09:54

Fuoco e fiamme ieri nel bresciano, quando è andato a fuoco un caseificio. La colonna di fumo è stata visibile da chilometri di distanza e sono servite numerose unità dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio, che è ancora in corso. Incalcolabili i danni, ma nessuna vittima.

L’incendio alla Solat

Il fatto è successo a Castelletto di Leno, nel bresciano. Dalla sede della Solat, caseificio attivo sin dagli anni ‘60, è partita una chiamata di emergenza ai Vigili del Fuoco, attorno alle 15.00. Sul posto sono arrivate ben 11 unità, provenienti dalle vicine centrali operative di Brescia, Orzinuovi, Castiglione delle Stiviere e San Polo. Poco più tardi sono arrivate anche due autobotti, da Salò e Palazzolo.
Questa mattina le fiamme stavano ancora divorando la sede del caseificio, una zona che copre circa 6mila metri quadri. Sul posto sono ancora presenti una quarantina di vigili del fuoco. L’incendio, tuttavia, non ha provocato vittime: la conta è di un ustionato e 5 persone intossicate dal fumo, ritenute in condizioni non gravi. Si tratta di dipendenti di età compresa tra i 19 e i 58 anni. Il più grave è arrivato in codice giallo all’ospedale di Manerbio, con un ustione di secondo grado al volto, un trauma da esplosione e difficoltà a respirare per via del fumo inalato.

La conta dei danni

Incalcolabili, al momento, i danni. L’azienda produce Grana Padano, per un totale annuo vicino alle 70 mila unità. L’incendio divampato nella giornata di ieri sembra aver già bruciato oltre 30 mila forme di Grana Padano, quindi metà del prodotto annuo dell’azienda. Da prime stime, pare che la perdita si aggiri attorno ai 9 milioni di euro.
Sulle cause, starà agli esperti decretare cosa abbia scatenato lo spaventoso incendio, visibile a chilometri di distanza. Le prime ipotesi parlano di un’esplosione di alcune tubature di metano. Quale che sia, per la Solat non c’è solo la perdita economica del prodotto, ma anche le infrastrutture. Arpa Lombardia, addetta alla prevenzione e alla protezione dell’ambiente, ha inviato un gruppo speciale per installare un campionatore per la rilevazione di diossine e altri agenti inquinanti. Dai primi rilievi, sembrano escluderne la presenza nell’aria.

Ultimo Aggiornamento: 25/10/2019 12:13