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La Rai sospende un suo giornalista: chiedeva soldi in cambio di servizi tv

Pubblicato: 31/10/2019 14:52

L’inviato e giornalista Franco Fatone è stato sospeso in via cautelativa dalla Rai, per via di un processo in cui lo stesso è imputato. Il reato contestato è di induzione indebita: avrebbe chiesto soldi in cambio di servizi tv.

La denuncia dell’imprenditore

La vicenda è iniziata a un anno fa. Nel 2018, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, l’imprenditore Francesco Rizzica si sarebbe presentato in Procura per denunciare la richiesta di denaro da parte di Franco Fatone. L’uomo, in cambio della somma, gli avrebbe garantito l’inserimento in un servizio tv. Rizzica aveva con sé alcune telefonate registrate che accerterebbero il fatto, inoltre non avrebbe versato la cifra richiesta, denunciandone subito il fatto.
La Rai ha deciso quindi di sospendere in via cautelare l’inviato, che lavora per il Tg2 Costume e società e Tg2 Storie.

Gli altri casi e la difesa

A seguito dell’indagine scaturita, il pm Giovanni Polizzi ha richiesto anche l’analisi del computer e delle chat, dalle quale sarebbero emersi almeno altri tre reati. Fatone avrebbe infatti chiesto 6.400 euro a Michele Baldassarre Lettieri, versati al proprietario dell’appartamento di Fatone. Ci sarebbero poi altri 1.000 euro a Guido Della Volpe per un servizio dell’8 aprile 2017 e infine altri 3 o 4 mila euro promessi ma mai dati da Vincenzo Taverniti, chiesti per promuovere il Pisa Football College nell’aprile 2016.
Franco Fatone, riporta il Corriere, si è detto innocente rigettando le accuse. Il giornalista si è difeso dicendo che quelli fossero prestiti personali richiesti con l’intenzione di restituirli.

L’aggravante del giornalista

Il problema, per Franco Fatone, è che per il pm Polizzi essere un giornalista Rai equipara l’uomo ad un incaricato di pubblico servizio. Per questo motivo il reato a lui contestato non è trattato come corruzione tra privati, ma induzione indebita a dare o promettere utilità.
L’articolo 319-quater del Codice Penale specifica infatti che tale reato è commesso “dal pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio il quale, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità”.

Se Fatone fosse condannato, rischierebbe fino a tre anni di carcere. Il pm, inoltre, ha chiamato a testimoniare anche Marcello Masi, ex direttore del Tg2.

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2019 14:53