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Massacra di botte il figlio di 2 anni e lo uccide: il corpicino irriconoscibile

Pubblicato: 04/11/2019 09:12

Avrebbe picchiato a morte il figlio di 2 anni per poi abbandonare il cadavere in una zona industriale: è con queste accuse che la 34enne americana Julia Tomlin, madre del piccolo Noah, finirà davanti a una Corte che dovrà stabilire se colpevole di omicidio oppure no. La donna, secondo la polizia, avrebbe massacrato il bimbo producendo effetti devastanti, e il corpicino è stato ritrovato lo scorso giugno in condizioni terribili. Irriconoscibile, in parte smembrato, è stato recuperato in un’area nei pressi della sua casa di Buckroe Beach, in Virginia.

Picchia a morte il figlio di 2 anni

La 34enne Julia Tomlin è accusata di aver ucciso il figlio di 2 anni, Noah, massacrato di botte e abbandonato senza vita in un’area industriale di Buckroe Beach, in Virginia.

La notizia, riportata da Metro, ha fatto il giro dei media internazionali e si è imposta tra le cronache più efferate degli ultimi tempi. Stando a quanto emerso, il cadavere del piccolo sarebbe irriconoscibile, non è chiaro se a causa delle lesioni procurate prima della morte o se per via dei processi di deterioramento dovuti all’esposizione del corpo.

Julia Tomlin dovrà comparire davanti ai giudici per rispondere del reato di omicidio, al termine delle indagini che si sono sviluppate dopo il ritrovamento dei resti del minore (avvenuto nel giugno scorso).

Il cadavere irriconoscibile

Stando alle informazioni emerse, i resti del bambino – ossa e parte del fegato e di una gamba – si trovavano in uno stato tale da richiedere l’espletamento di esami specifici per risalire all’identità.

Il piccolo era scomparso nel giugno scorso dalla sua abitazione di Buckroe Beach, in Virginia, e una settimana dopo era stato trovato senza vita vicino a una fabbrica.

Dai dettagli diffusi dal procuratore Anton Bell, secondo quanto riportato dal Sun, l’autopsia avrebbe evidenziato chiari segni di tortura sul minore, che sarebbe morto in seguito a 2 fratture al cranio.

Le ferite rilevate sul cadavere sarebbero “terrificanti”, e il medico legale che ha svolto gli esami post mortem avrebbe dovuto addirittura procedere a “ricomporre” i pochi resti ritrovati.

Le autorità avrebbero riferito che le ferite esaminate somiglierebbero a quelle che un corpo riporta cadendo da un’altezza elevata, e alcune lesioni sarebbero state in via di guarigione al momento del decesso. Quest’ultimo dettaglio deporrebbe a favore della tesi di maltrattamenti pregressi e reiterati ai danni del bambino.

Indagini in corso

In attesa della prima udienza del processo a carico della madre 34enne, le indagini proseguono per risalire a un movente. Noah non è l’unico figlio di Julia Tomlin: la donna ha altri 2 bambini e, secondo quanto riportato da Metro, la polizia sospetta che li abbia trascurati gravemente.

Non è ancora chiaro se sia stata lei a smembrare il corpo del bimbo morto nel giugno scorso, e continua a dirsi innocente. Arrestata poco dopo la scomparsa del piccolo, aveva dichiarato di essere estranea alla contestazione iniziale di abbandono di minore.

Dopo il ritrovamento del cadavere, l’accusa a suo carico è cambiata passando a quella di omicidio. A quel punto, Julia Tomlin avrebbe sostenuto che il figlio sarebbe morto annegato mentre faceva il bagno.

Non ci sarebbero altri nomi al centro dell’inchiesta, ma gli inquirenti non escluderebbero la presenza di un complice che potrebbe averla aiutata a disfarsi dei resti del bambino.