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Truffe agli anziani, 51 arresti: chiedevano soldi per aiutare i parenti in difficoltà

Pubblicato: 08/11/2019 15:38

Una truffa agli anziani così ben orchestrata da essere diventata sistema: questo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri che hanno messo in manette 51 persone che avrebbero truffato gli anziani tra Napoli, Milano e la Spagna. Le indagini sarebbero partite da Milano e gli inquirenti avrebbero scoperto che le truffe avrebbero fruttato agli indagati fino a 200mila euro alla settimana, come riferisce TgCom24. A 14 delle 51 persone finite in manette sarebbe stato contestato anche l’aggravante dell’associazione mafiosa, perché pare che il sistema di truffe agli anziani fosse manovrato dalla Camorra.

Dietro le truffe agli anziani i “tentacoli” della Camorra

Ci sarebbero le mani della Camorra e in particolare del clan Contini dietro alle truffe agli anziani scoperte dagli inquirenti. Il metodo era ben collaudato: gli anziani, quasi tutti di Napoli, stando a quanto riferito da TgCom24, venivano contattati da operatori che si fingevano forze dell’ordine o avvocati e gli veniva comunicato che un parente prossimo era rimasto coinvolto in un incidente.

Poi, scattava la richiesta di denaro motivata con la necessità di pagare una cauzione per la liberazione del parente finito in carcere perché responsabile del sinistro. Gli anziani cedevano quindi il denaro, molti addirittura gioielli, convinti di aiutare i parenti a venir fuori dalla situazione di difficoltà, mentre i soldi finivano nelle tasche della Camorra, in particolare, del clan Contini.

Le indagini e i 51 arresti

Le indagini sarebbero state avviate dai carabinieri di Milano, ma ben presto sarebbe emerso che gli indagati operavano da Napoli e il loro raggio d’azione dal capoluogo campano si estendeva fino a Milano e alla Spagna, dove sarebbero stati localizzati i call center.

Sono 51 le persone finite in manette in via cautelare con l’accusa di associazione per delinquere, truffa agli anziani, mentre per 14 delle persone raggiunte dal provvedimento di reclusione cautelare c’è anche l’aggravante dell’associazione mafiosa. Sul Corriere della sera, si legge che a Napoli sarebbe finita sotto sequestro una gioielleria che sarebbe stata usata come deposito di gioielli e altri preziosi che gli anziani truffati avrebbero ceduto per aiutare i loro parenti.