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Migliaia di pettirossi cacciati per la “polenta con osei”: rischiano l’estinzione

Pubblicato: 11/11/2019 17:18

Il pettirosso è in via di estinzione. Categoria protetta sia dalla Direttiva Uccelli, sia dalla legge che ne vieta la commercializzazione, il pettirosso rientra però tuttora nelle ricette della tradizione gastronomica del nord dell’Italia; una di queste è la “polenta con osei”, ovvero “polenta con uccelli”. Ciò provoca il fatto che l’uccello sia ancora molto ricercato.

Pettirosso specie protetta, ma destinata ad essere cacciata

L’articolo 21 della legge 157/1992 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) vieta la commercializzazione degli esemplari di avifauna selvatica, tra cui rientra lo stesso pettirosso. Questo delicato uccellino è inoltre protetto dalla Direttiva Uccelli e per questo non dovrebbe essere cacciato. Il pettirosso invece rischia l’estinzione anche perché destinato alla realizzazione della “polenta con osei”, piatto tradizionale del nord Italia. Questo povero animale ne costituisce infatti l’ingrediente principale. Nonostante la normativa vigente, vengono cacciati migliaia di esemplari di pettirosso ogni anno, per poi finire sulla tavola di qualche ristorante.

“Polenta con osei” nella cena pubblicizzata sui Social

Molto di recente, a dimostrazione di questa pratica, il titolare di un noto ristorante situato all’interno dell’Archeopark di Darfo Boario Terme, in Valle Camonica, ha deciso di pubblicizzare la sua cena di Ognissanti su Facebook, noncurante di tutta la normativa. La base della cena era proprio polenta e uccelli. Questa noncuranza non è passata inosservata.

La visita a sorpresa della Forestale di Breno

Il giorno della cena infatti il titolare ha ricevuto la visita dei militari della Stazione di Carabinieri Forestale di Breno e con questi arriverà una sanzione salata, che va dai 740 ai 4.500 euro. I militari hanno contestato al titolare il reato di “illecita detenzione di fauna selvatica finalizzata alla messa in commercio” e le violazioni amministrative per la mancata tracciabilità degli alimenti. Per finire, hanno sequestrato circa 50 uccellini, tra cui tordi e cesene, spiumati e pronti per essere cucinati. Probabilmente il noto ristoratore la prossima volta passerà ad un menù più vegetariano, oppure si convincerà a togliere questa nota pietanza tradizionale dal suo menù.