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92enne uccise il geometra per evitare la perizia: condannato a 30 anni

Pubblicato: 18/11/2019 17:12

Una condanna pari a 30 anni di reclusione per il 92enne che aveva ucciso un tecnico del Tribunale.

È questa la sentenza di primo grado, emessa dal giudice Francesca Di Nardo, che ha dunque accolto la richiesta del pm Giorgio Nicola.

Aveva ucciso il perito per la paura del pignoramento

Era il 9 novembre 2018 quando Dario Cellino, l’astigiano ex titolare di un negozio di mobili, aveva ucciso Marco Massano, un geometra di 44 anni.

Il 44enne si era recato, proprio in quella giornata, presso l’abitazione del 92enne in qualità di perito del Tribunale, con lo scopo di effettuare una valutazione sull’abitazione dell’anziano. Appena si era avvicinato all’immobile, però, Cellino aveva iniziato a sparare dalla finestra, ferendolo. 

Nonostante i soccorsi, la vittima era morta in ospedale, lasciando la moglie e 2 figli.

Successivamente, il 92enne non solo aveva aperto il fuoco contro i soccorritori, ma aveva anche dichiarato alle Forze dell’Ordine di aver ucciso l’uomo perché aveva paura del pignoramento

“Disposto il massimo della pena”

Comunque, subito dopo la sentenza di condanna, non si sono fatte attendere le prime reazioni. Da un lato, il legale del 92enne, l’avvocato Sabrina Zeglio ha commentato: “Una sentenza paradossale considerata l’età del mio cliente”. In aggiunta, ha dichiarato: “Era ossessionato dalla perdita della casa e ce l’aveva con la banca. Era arrabbiato e si era sentito tradito per il pignoramento”. Tuttavia, per l’avvocato della difesa la vicenda non è finita qui: “Ricorreremo in appello”. 

Dall’altro lato, invece, gli avvocati Roberto Bazzano e Silvia Merlino, ovvero gli avvocati di parte civile della famiglia della vittima, hanno affermato: “Il giudice ha disposto il massimo della pena per l’imputato”. Secondo quanto da loro riportato, con la sentenza di condanna è stato disposto l’ammontare del risarcimento che il condannato dovrà versare ai familiari di Massano: “Ha disposto 2 milioni di euro di risarcimento per la vedova e i figli, 400 mila euro per i genitori della vittima e 150 mila euro per la sorella”.