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Paralizzato dal veleno di una razza: il 12enne genovese è rientrato in Italia

Pubblicato: 18/11/2019 15:51

Il ragazzino genovese di 12 anni punto da una razza velenosa mentre era in Costa Rica è rientrato in Italia. L’Aeronautica ha permesso il delicato trasporto e ora il bambino è in cura all’Ospedale Maggiore di Bologna. Il suo caso è raro e complicato.

La puntura della razza

Il nome del ragazzino è Pietro e si trovava in vacanza coi genitori in Costa Rica al momento della tragedia, una settimana fa. Mentre nuotava sulla spiaggia di La Mina, ha incontrato un esemplare molto velenoso di pastinaca comune, un tipo di razza comunemente detto trigone.

Gli effetti del veleno

Una razza si distingue da una manta dalla forma: romboidale la prima, ovale la seconda. L’esemplare che ha punto il ragazzo in Costa Rica è molto velenoso. Il suo habitat naturale sono i fondi bassi e sabbiosi, luogo dove probabilmente è avvenuto l’incidente. Non è un animale aggressivo, attacca solo quando si sente minacciato.
La razza ha piantato l’aculeo della sua coda nel collo del ragazzo. Alla radice dell’aculeo ci sono due ghiandole velenifere che secernono un veleno composto da serotonina e enzimi, in grado di provocare immediata paralisi muscolare. Tale veleno ha anche un’azione necrotizzante e può causare gravissime infezioni batteriche. La puntura di un trigone, se curata in tempo e non colpisce direttamente zone delicate del corpo, non è mortale.

Il rientro in Italia

Per questo motivo sono stati fondamentali i primi soccorsi prestati dall’ospedale di San José, in Costa Rica. Qui si è contattato subito la Farnesina, che ha provveduto a organizzare un volo umanitario speciale. L’Aeronautica ha inviato un Falcon900, mezzo col quale Pietro è atterrato in Italia dopo 13 ore di volo. La difficoltà principale stava nel fatto che deve essere sempre orizzontale.
Assieme a lui sul volo c’era la famiglia e una dottoressa rianimatrice, diretti verso l’Ospedale Maggiore di Bologna, che è anche tra i migliori Centri antiveleni d’Italia.

La dichiarazione del dottore

Sulle pagine de Il Resto del Carlino, si trovano alcune dichiarazioni rilasciate dal Dr. Coniglio, responsabile del reparto di Rianimazione dell’ospedale bolognese. Il dottore ha descritto il caso come “più unico che raro”, ma potrebbe avere un lieto fine: “Non è escluso che ci siano buone possibilità di recupero. Prima va visto il ragazzo, perché ogni caso fa storia a sé”.
Il dottore ha anche spiegato a cosa è andato incontro Pietro: “Ha subito una gravissima lesione spinale, un danno che di solito viene provocato da una caduta dall’alto, da armi da fuoco o armi bianche, la coda della manta ha agito come la punta di una lancia”.
Ora sarà seguito dal Dr. Federico De Iure del reparto di Chirurgia vertebrale d’urgenza.

Immagine: Gargolla (Wikipedia) / Dimensioni modificate