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Catania, 15enne registra il padre che picchia la madre e lo fa arrestare

Pubblicato: 27/11/2019 13:23

Vicenda familiare dai terribili contorni in arrivo da Catania, dove il sangue freddo di una 15enne ha permesso di incastrare un uomo e farlo arrestare. La minorenne ha registrato il padre mentre picchiava la madre, finendo per fare di quell’audio una prova schiacciante dei maltrattamenti subiti dalla donna. La ragazza avrebbe inviato il file alla sorella maggiore, sollecitando una richiesta d’aiuto alle forze dell’ordine. I carabinieri lo hanno fermato poco dopo.

Registra il padre violento e lo fa arrestare

I carabinieri del Nucleo radiomobile del Comando provinciale di Catania hanno arrestato un 44enne con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e minacce aggravate.

I militari sono intervenuti dopo la segnalazione di una figlia della coppia, che avrebbe ricevuto dalla sorella minore, 15 anni, un messaggio contenente l’audio che documenterebbe le violenze domestiche.

Con lo smartphone, è riuscita a registrare il padre mentre maltrattava la madre, una 37enne, per poi inviare un sms alla giovane (che vivrebbe in un altro luogo) che ha lanciato l’allarme dopo l’esplicita richiesta di soccorso: “Chiedi aiuto“.

L’uomo ai domiciliari

L’uomo, che sarebbe già noto alle forze dell’ordine per dei precedenti, sarebbe stato posto ai domiciliari presso l’abitazione di alcuni parenti, in attesa della decisione dell’autorità giudiziaria. Nel file audio registrato prontamente dalla figlia 15enne si sentirebbero le urla e gli insulti del 44enne contro la moglie.

Secondo quanto emerso, non si tratterebbe del primo episodio violento all’interno di quelle mura. La 37enne e le figlie avrebbero reso alcune testimonianze utili a ricostruire parti importanti del quadro di una vicenda ancora al vaglio degli inquirenti.

Secondo quanto riportato da Adnkronos, in un contenitore per la spazzatura, all’interno dell’abitazione, sarebbero stati rinvenuti i resti di alcune stoviglie che l’uomo, a detta dei familiari, avrebbe lanciato contro la consorte durante l’ultima aggressione.