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Torino, mangia i funghi raccolti dal marito e rischia di morire

Pubblicato: 28/11/2019 15:39

È servito un trapianto di fegato in “super urgenza nazionale” alle Molinette di Torino per una donna gravemente intossicata da una specie letale di fungo. I medici hanno scoperto che aveva ingerito l’Amanita Phalloides, che il marito aveva erroneamente raccolto. Quest’ultimo ha riportato un danno acuto a carico dei reni ma non verserebbe in pericolo di vita.

Coppia mangia Amanita Phalloides

Paura per due coniugi del Torinese, gravemente intossicati dopo aver ingerito il velenosissimo fungo Amanita Phalloides, tra le specie più pericolose in natura e potenzialmente letale, raccolto per errore dall’uomo.

Marito e moglie hanno mangiato i funghi e la donna, una 57enne, ha riportato i danni maggiori. Poco dopo averli ingeriti, entrambi hanno accusato un forte malessere e sono stati trasportati al Pronto soccorso di Chivasso.

Il quadro clinico della donna è peggiorato repentinamente, tanto da richiedere l’immediato trasferimento alle Molinette di Torino, nel reparto di Terapia intensiva epatologica diretto dal dottor Antonio Ottobrelli.

La diagnosi di necrosi epatica acuta non dava un’aspettativa di vita oltre le 48 ore. Trasferita successivamente in Rianimazione 2, direttore dottor Roberto Balagna, la 57enne è stata inserita in lista d’attesa per un trapianto di fegato in super urgenza nazionale.

Donna salva grazie al trapianto di fegato

La paziente avrebbe avuto soltanto 2 giorni di vita, si legge nel comunicato del nosocomio torinese – senza il tempestivo trapianto di fegato a cui poi è stata sottoposta con successo.

I danni provocati dal fungo Amanita Phalloides erano talmente gravi da aver praticamente compromesso in modo irreversibile la funzionalità epatica, e il caso ha richiesto un approccio di estrema urgenza.

L’organo compatibile è arrivato entro il margine utile a salvarle la vita, donatore un uomo appena deceduto in un’altra regione. L’operazione, durata circa 8 ore, è stata effettuata il 26 novembre scorso dal professor Renato Romagnoli, direttore del Centro trapianti di fegato, in collaborazione con il dottor Francesco Lupo.

La paziente, fanno sapere dalle Molinette, è in fase di recupero e si trova ancora ricoverata in Terapia intensiva. Nondestrerebbero preoccupazione le condizioni del marito, ricoverato a Chivasso per un danno epatico lieve e un danno renale acuto.