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Fisco, dal gioco legale entrate per oltre 10 miliardi di euro

Pubblicato: 02/12/2019 13:01

Più di 10 miliardi di contributo fiscale diretto e 14 miliardi di valore aggiunto, che rappresentano l’1% del PIL nazionale: è questo il peso del gioco regolamentato per le finanze italiane, secondo quanto emerge dal primo rapporto sul gioco pubblico a cura di Acadi, l’Associazione dei Concessionari di Giochi Pubblici aderente a Confcommercio. Secondo l’associazione, queste cifre testimoniano l’importanza che il settore ha acquisito negli ultimi anni, sia per le casse dello Stato, sia per i livelli occupazionali che è in grado di sostenere.

Fisco: 106 miliardi raccolti dai giochi

Il numero di occupati è stato calcolato su base diretta (gli addetti presso le aziende concessionarie) e indiretta (il personale della filiera dei fornitori). Se si sommano questi valori sono 78mila le persone che lavorano nel comparto del gioco legale. La remunerazione dei concessionari e delle filiere per il 2018 vale ben 8,6 miliardi di euro, che sono solo una piccola parte (8%) dei 106 miliardi raccolti complessivamente attraverso le giocate. Di questi 106 miliardi, l’82,2% è stato restituito in vincite, mentre il 9,7% si è tradotto in entrate erariali e imposte.

Le Regioni che spendono di più

Secondo il rapporto, i giochi su cui gli italiani spendono le maggiori quantità di denaro sono gli apparecchi elettronici, come le slot machine, seguiti dai casino online, scommesse sportive e lotterie. I più “spendaccioni” sono gli abitanti dell’Abruzzo, che nel 2017 hanno speso una media mensile di 29 euro a testa nel gioco legale, seguiti da Lombardia (27 euro) ed Emilia Romagna (26 euro), mentre all’ultimo posto si classificano i siciliani, con poco più di 16 euro a testa.

L’impatto sociale del fenomeno

Le cifre dimostrano l’entità del fenomeno, non solo da un punto di vista economico, ma anche sociale. A tal proposito Acadi sottolinea l’importanza di uno sviluppo sostenibile del settore, incentrato sul concetto di gioco responsabile. Le misure adottate dai concessionari, si legge nel rapporto, riguardano l’informazione e la sensibilizzazione del giocatore verso il rischio di dipendenza e la protezione dei minori attraverso il controllo degli accessi.