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Russia, tutti gli smartphone dovranno avere app autorizzate dal governo

Pubblicato: 12/12/2019 12:18

Vladimir Putin ha firmato la legge che obbligherà le aziende a preinstallare sui dispositivi elettronici app realizzate in Russia e approvate dal governo. In vigore dal prossimo luglio, ha già suscitato molte perplessità, tanto da essere ribattezzata “legge anti-Apple”. Le grandi compagnie, come quella di Cupertino, saranno tenute a preinstallare software non di loro proprietà su smartphone e computer, se vorranno continuare a venderli sul territorio russo. Da un lato il legislatore sostiene che si tratti di una misura atta a proteggere le aziende russe dalla concorrenza sleale di quelle occidentali, dall’altro c’è chi paventa il rischio di un eccessivo controllo su ciò che gli utenti potranno usare sui loro dispositivi.

Sicurezza e concorrenza

È importante sottolineare che questa legge non vieterà alle aziende di continuare ad installare le loro normali app, ma le obbligherà soltanto a fornire app alternative “made in Russia”. Un’opportunità, comunque, nei confronti della quale le multinazionali del settore sono storicamente restie. Come riporta il Moscow Times, la Apple considera la preinstallazione di software di terze parti sui propri dispositivi come un serio rischio per la sicurezza degli utenti e, in conseguenza di ciò, potrebbe anche decidere di lasciare definitivamente il mercato russo.

D’altra parte la posizione delle grandi aziende occidentali viene ritenuta dal governo russo come anticoncorrenziale: “Quando una persona vede le app preinstallate potrebbe pensare che non esistano alternative disponibili – aveva spiegato Oleg Nikolayev, uno degli autori della legge, all’agenzia di stampa Interfax Se, accanto alle applicazioni preinstallate, offriamo anche quelle russe, allora gli utenti avranno la possibilità di scegliere”.

I possibili rischi

Stabilire il giusto equilibrio tra leale concorrenza di mercato ed eccessivo controllo sui contenuti non sarà facile, come già sottolineano alcuni osservatori. Artem Kozlyuk, fondatore dell’organizzazione non governativa russa Roskomsvoboda, che opera nel campo dei diritti digitali, ritiene che la libertà di scegliere le applicazioni sia positiva, a patto che si eviti un pericolo di fondo: “I dispositivi sono già pieni di un numero enorme di app – ha dichiarato al Moscow Timesalcune delle quali possono segretamente raccogliere informazioni: posizione, strumenti e servizi utilizzati e così via. E noi, come utenti, spesso non ne siamo consapevoli”.