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Uccide l’uomo che cerca di entrare nel bagno della figlia: condannato a 8 anni

Pubblicato: 17/12/2019 15:28

La vicenda arriva dall’Arizona, dove un padre ha massacrato di botte un uomo di 27 anni. Questo aveva tentato di entrare nel bagno pubblico in cui si trovava la figlia. L’uomo si è dichiarato colpevole ed è stato condannato a 8 anni di galera.

La vicenda risale ad agosto 2018

Il Daily Mail riporta la vicenda e la colloca ad agosto 2018, quando Melvin Harris III è stato arrestato a Phoenix, Arizona. La polizia lo ha preso in custodia per aver picchiato a morte un altro uomo, Leon Leevon Armstrong, 27enne con una lunga fedina penale.
Il motivo che ha scatenato il padre 40enne è che Armstrong poco prima aveva cercato di introdursi nel bagno pubblico in cui si trovava la figlia. Sospettando quindi volesse usarle violenza, Harris l’ha aggredito e picchiato fino a ucciderlo.

La ricostruzione dell’accaduto

Stando a quanto riportano le fonti, questo è quello che sarebbe accaduto in quel giorno d’agosto. Harris stava riaccompagnando a casa la figlia di 16 anni e alcune amiche dal lavoro. Decidono però di fermarsi in un negozio per prendere qualcosa e usare il bagno. Mentre le giovani sono dentro, nel parcheggio Leon Leevon Armstrong bussa al finestrino della macchina di Harris per chiedere soldi. Quindi, entra anche lui nel negozio.
Poco dopo, dallo stesso esce la figlia, che racconta al padre di come un uomo avesse cercato di introdursi a forza nel suo bagno. Le giovani hanno riportato la cosa alla sicurezza, ma in quel momento Armstrong esce dal negozio e la figlia di Harris lo indica al padre. Questo scende dall’auto e aggredisce, così ferocemente da ucciderlo.

L’uomo si è dichiarato colpevole

La sicurezza e la polizia sono intervenute per fermare Harris dal picchiare l’uomo che riteneva avesse cercato di violentare la figlia nel bagno, ma troppo tardi. Il 27enne è morto a causa di un edema cerebrale per le botte ricevute.
Melvin Harris III è stato arrestato e durante il processo si è dichiarato colpevole. È stato così condannato a 8 anni di prigione per omicidio colposo e non di secondo grado, come parte dell’accordo di colpevolezza.

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