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Scoperti i resti di un’imbarcazione vichinga grazie ad un georadar

Pubblicato: 20/12/2019 15:25

Recentemente, in un campo sull’isola di Edoy, in Norvegia, sono stati scoperti dei resti di quella che sarebbe a tutti gli effetti una nave vichinga. Tale ritrovamento non risulta essere del tutto inaspettato, in quanto l’isola, in passato, fu un luogo frequentato da popolazioni vichinghe ed è per questo motivo che è divenuto un sito di interesse per storici ed archeologi.

Un georadar per scoprire l’architettura vichinga

La notizia del ritrovamento è stata diffusa dall’Institute for Cultural Heritage Research. Il ritrovamento della nave, lunga ben 16 metri, è avvenuto grazie all’utilizzo di un georadar. Secondo quanto riportano gli archeologi, è probabile sia stata utilizzata per la sepoltura di un capo norreno, poiché sono stati ritrovati anche armi, tesori ed altri oggetti.

Pertanto è evidente come suddetta scoperta fornisca dettagli utili ed interessanti per conoscere a fondo la costruzione navale vichinga e le usanze della popolazione dell’epoca. Altro elemento di notevole importanza è la presenza di profonde buche, quasi sicuramente realizzate per dei pali posti a sostegno di una capanna, la classica longhouse dell’architettura vichinga.

Gli indizi rivelano si tratti di un’importante sepoltura

Il radar ha trasmesso svariate immagini dei resti della nave dalle quali è emerso che all’interno della stessa, in passato, era stato collocato un un tumulo di 18 metri di diametro. Si pensa che il defunto in questione sia stata una figura di notevole importanza in quanto, a quei tempi, era frequente seppellire i re ed i capi all’interno di un tumolo, assieme alla loro nave a i loro bottini. In pratica, secondo le tradizioni della popolazione vichinga, quanto più il tumulo è grande, tanto più il defunto era stato importante in vita. Lo scheletro dell’imbarcazione è stato ritrovato in un campo di una fattoria in attività, il cui proprietario, mostrandosi particolarmente interessato a tale scoperta, ha concesso ai ricercatori di proseguire gli studi nel suo terreno.

Un’imbarcazione di più di 1000 anni

Fino ad ora non si conosce la datazione della sepoltura, ma gli studiosi stanno indagando per ricavare più informazioni possibili dal reperto. Viste però la struttura della nave, della sepoltura e della longhouse presente sul sito, si suppone possa avere almeno 1000 anni. Pertanto potrebbe trattarsi sia di un’imbarcazione realizzata nell’epoca vichinga, sia precedentemente, nel periodo merovingio. Il ritrovamento dei resti di questa nave vichinga è di notevole importanza, non solo perché si tratta probabilmente della sepoltura di un re o di un personaggio di spicco dell’epoca ma anche perché la maggior parte di resti storici simili sono stati distrutti o danneggiati dall’attività agricola. Una scoperta come questa offre quindi un considerevole aiuto per la conoscenza e la divulgazione della storia norrena.