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Milena Quaglini: l’incredibile storia della serial killer lombarda

Pubblicato: 22/12/2019 20:01

Milena Quaglini, una donna soprannominata la vedova nera del Pavese. Diventa per una serie di eventi una vera e propria serial killer e il suo racconto fa venire i brividi.

Chi è Milena Quaglini

Un’infanzia di abusi e violenze da parte di un padre padrone. Nata a Mezzanino vicino Broni, un piccolo centro del pavese, si diploma in ragioneria a 19 anni e si trasferisce prima a Como e poi a Lodi.

Qui farà i lavori più disparati, dalla commessa alla cassiera, la badante e donna delle pulizie. L’importante per lei era stare lontana da quel padre che l’aveva costretta a vivere nella violenza.

Ma inizia per lei una vita davvero in salita, sposata giovane e con un figlio, vede morire presto il marito di diabete fulminante. Cade subito in depressione e incontra un altro uomo Mario Fogli, che diventerà in seguito suo marito e da cui ebbe due figlie.

Presto però si rivelerà geloso ed e ossessivo e lei si separerà e andrà a vivere in Veneto dove si impiegherà in una palestra come telefonista.

Un vortice pericoloso per Milena

Per la signora Quaglini iniziano i guai grossi, infatti nel 1995 a Padova, mentre è in cerca della seconda occupazione, incontra un altro uomo tal Giusto della Pozza che cercava una domestica. Da qui le circostanze prendono una velocità vertiginosa e Milena si fa travolgere dagli eventi.

Giusto della Pozza viene ritrovato morto il 25 ottobre del 1995 con una ferita da taglio sulla nuca. Milena Quaglini viene ritenuta estranea ai fatti e tutto verrà archiviato.

Milena decide di tornare a Broni e cercare di rimettere in piedi la sua famiglia. ma con il marito purtroppo le cose degenerano, le liti si fanno sempre più frequenti ed una notte degenerano al punto che lei durante una colluttazione lo strangola e ne sotterra il corpo.

Le figlie dormivano nell’altra stanza, quando il terribile fatto ebbe luogo e Milena nascose il cadavere sul balcone. La mattina seguente però chiamò i carabinieri e confessò il terribile delitto. Confessa il delitto dando come sua giustificazione le continue violenze subite dal marito e viene condannata a quattordici anni di reclusione.

I delitti della vedova nera del pavese

Gli inquirenti hanno la lente di ingrandimento su di lei e facendo ulteriori indagini e indagano su un altro delitto che era rimasto irrisolto. Si tratta di Angelo Porrello che scompare il 5 ottobre 1999. In carcere per precedenti penali di abusi su minori, conosce Milena Quaglini nei giorni di suoi domiciliari. Gli esami del DNA la incastrano, il 23 novembre 1999 lei confesserà:”L’ho ucciso io“. La Quaglini racconta di averlo fatto proprio il 5 ottobre, per sfuggire ad uno stupro: racconta di avergli messo del sonnifero sciolto in un caffè.

Ultimo Aggiornamento: 22/12/2019 20:31