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Autostrade vs Governo: revoca concessioni e posti a rischio

Pubblicato: 24/12/2019 09:05

Da sabato è scontro aperto tra Autostrade e Governo. La Milleproroghe ha ridefinito l’indennizzo da pagare alle società in caso di revoca della concessione:non più 23,25 miliardi di euro ma 7 miliardi. Ma non è l’unica norma che fa discutere: nel decreto Milleproroghe, a scatenare la rabbia di Autostrade per l’Italia, c’è una norma che stabilisce, in casi eccezionali, il trasferimento immediato del controllo delle strade e della rete all’Anas.

La spiegazione del ministro De Micheli

A spiegare esattamente il tema del contendere ci pensa il ministro dei Trasporti De Micheli: “C’è un intervento che riguarda due concessioni, quelle per la Ragusa—Catania e per l’autostrada tirrenica. Passeranno ad Anas e saranno completate, come giusto in un Paese normale. Poi vengono modificate le modalità di indennizzo in caso di revoca per tutti i concessionari che non si trovano ancora in questa condizione. Si tratta di una previsione di legge generale. Come si fa in uno stato liberale, parifichiamo le condizione di tutti i concessionari davanti alla legge“, spiega al Corriere.

Alla decisione del Governo, Aspi ha risposto che ritiene il contratto con lo Stato risolto e vuole, quindi, l’indennizzo che gli spetterebbe con le vecchie regole, cioè 23 miliardi di euro. “La cosa grave della lettera è che il concessionario non riconosca il sacrosanto diritto di un governo alla luce di tutto quello che è accaduto di revisionare il modello concessorio ormai vecchio di oltre quindici anni. Credo che sia un diritto dovere della politica aggiornare le norme e revisionare le concessioni per consentire più controlli, più trasparenza e più sicurezza sulle Autostrade“, aggiunge ancora la De Micheli facendo riferimento alla lettera ricevuta dal suo Ministero.

La lettera di Aspi

La lettera a cui fa riferimento il ministro è quella spedita a Palazzo Chigi, al ministero dei Trasporti e al ministero dell’Economia, in cui Autostrade minaccia la risoluzione del contratto e chiede il risarcimento di quei 23 miliardi in ragione dei “molteplici diritti e principi sanciti dalla Costituzione e dal diritto comunitario, incluso il rispetto del principio di affidamento e a tutela del patrimonio della Società e di tutti gli stakeholders“, si legge nella lettera pubblicata da Repubblica.

Queste non sono le uniche minacce che arrivano però: quali sarebbero gli effetti pratici di una revoca di concessione ad Autostrade? Stando ad una analisi svolta da fonti finanziarie, riportata da AdnKronos, ci sarebbe uno “stop agli investimenti in programma per circa 10,5 miliardi, 7000 posti di lavoro a rischio, mancanza di risorse per il ripagamento di circa 10,8 miliardi di debito con il conseguente fallimento della società“.

Ultimo Aggiornamento: 24/12/2019 09:35