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Giovanni Galli ricorda la morte del figlio: “Non so come ho fatto ad andare avanti”

Pubblicato: 31/12/2019 16:15

L’ex portiere Giovanni Galli, campione del mondo e storico giocatore del Milan, con il quale ha conquistato la Champions League, è stato recentemente ospite di Vieni da me. Lo sportivo ha ripercorso la sua carriera fatta di successi ma anche il tragico evento della morte del figlio Niccolò a causa di un incidente stradale a soli 17 anni.

Giovanni Galli, il ricordo del figlio scomparso nel 2001

Giovanni Galli rivive i momenti di quel terribile 9 febbraio 2001 quando in un incidente in motorino suo figlio ha perso la vita. “E’ stato un susseguirsi di telefonate dove la situazione peggiorava sempre” ricorda l’ex portiere “L’ultimo tratto della galleria di Bologna nessuno rispondeva più al telefono e, in quel momento, ho guardato mia moglie Anna e le ho detto di prepararci al peggio. Quando siamo arrivati all’ospedale di Bologna, abbiamo trovato tutti i suoi compagni di squadra in lacrime e lì abbiamo capito tutto”.

Galli racconta che affrontare il trauma della perdita di un figlio non è stato semplice: “Non so come abbiamo fatto ad andare avanti. Credo che la fede ci abbia aiutato molto, soprattutto la consapevolezza che un giorno potrò riabbracciarlo”. Tuttora l’ex sportivo fa difficoltà a parlare del figlio al passato: “Io giro spesso i campi da calcio e spero sempre di vederlo sbucare dagli spogliatoi e di essermi sbagliato. Ma così è stata la vita, avremo più tempo per stare insieme”.

Il ricordo della fortunata carriera calcistica

Passando alla carriera di Galli, l’ex portiere ha ricordato i grandi successi riportati sul campo da calcio: La Fiorentina mi scelse perchè ero bravo a dirigere la difesa e a rimettere subito il pallone in gioco dopo averlo recuperato. Quest’ultimo era un particolare che colpì l’osservatore della Fiorentina”.

Racconta anche di come ha conosciuto l’amata moglie Anna: “L’ho conosciuta quando lei aveva 14 anni. Lei che è sempre stata una grande tifosa della Fiorentina veniva a vedere gli allenamenti. Volevamo sposarci nell’estate del 1982, ma quell’anno sono stato convocato dalla Nazionale e abbiamo poi deciso di sposarci il 6 settembre di quell’anno. La domenica ho giocato, il lunedì mi sono sposato e il mercoledì ero in campo a giocare contro il Barcellona”.