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Segregata e minacciata dal marito e dal cognato: entrambi arrestati

Pubblicato: 09/01/2020 11:15

L’incubo di una donna indiana di Latina sembra essere giunto alla fine. Questa infatti ha denunciato di essere stata segregata e ripetutamente molestata dal marito e dal cognato. I due la minacciavano con immagini scabrose fatte a sua insaputa. Entrambi ora sono agli arresti domiciliari.

Raggiunge il marito in Italia, ma inizia l’incubo

La notizia è della mattinata di oggi e a riportarla sono numerosi quotidiani locali. La vicenda è emersa a Fondi, in provincia di Latina, dove la Polizia ha ricevuto la denuncia di una donna indiana verso il marito e il cognato, ritenuti colpevoli di maltrattamenti in famiglia e tentata violenza sessuale.
L’incubo per la donna sembra iniziato da quando ha raggiunto il marito in Italia. Qui l’uomo, 44 anni, con la complicità del fratello, 45 anni, avrebbe sottoposto la donna ad un regime di paura, violenza e minacce.

Ricattata con immagini scabrose

I due, riportano le fonti, avrebbero assunto nei suoi confronti un atteggiamento intimidatorio, al punto da impedirle di uscire di casa o di andare in ospedale per medicarsi. Un atteggiamento che ricorda altri tristi casi di cronaca e di violenza, come la donna segregata in un pollaio nel fiorentino. La donna indiana avrebbe inoltre raccontato alla polizia di aver subito aggressioni, numerosi palpeggiamenti e tentativi di rapporti sessuali forzati anche da parte del cognato.
Per garantirsi il suo silenzio, i due avrebbero inoltre girato filmati o scattato foto compromettenti della donna, senza che lei fosse a conoscenza della cosa. Tuttavia, grazie all’aiuto di una connazionale ha trovato comunque il coraggio di denunciarli e uscire da questo incubo.

Marito e cognato ai domiciliari

Le fonti locali riportano che il gip Giorgia Castriota del Tribunale di Latina a seguito delle indagini ha emesso un ordinanza di custodia cautelare nei confronti del marito e del cognato della donna indiana. La Polizia avrebbe quindi fermato i due sul posto di lavoro per imporgli i domiciliari.
La donna, invece, sarebbe stata messa in una struttura protetta fuori dalla provincia, dove forse ora potrà trovare un po’ di serenità dopo i maltrattamenti e le violenze subite dal marito e dal cognato.