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Minacce ai finanzieri durante un’ispezione: il deputato Librandi smentisce

Pubblicato: 17/01/2020 09:53

Gianfranco Librandi smentisce le presunte minacce alla Guardia di finanza attribuitegli in un’inchiesta pubblicata da L’Espresso. Pomo della discordia è un articolo, a firma di Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian, che cita una relazione delle Fiamme gialle secondo cui il deputato renziano avrebbe insultato e minacciato i finanzieri durante un controllo fiscale nella sua azienda.

Il caso delle presunte minacce alla Gdf

In un articolo pubblicato su L’Espresso si parla di un episodio che, secondo quanto riportato, avrebbe avuto come protagonista Gianfranco Librandi, deputato di Italia Viva. Si cita una relazione di servizio della Guardia di finanza che sarebbe stata prodotta a seguito di una verifica fiscale presso una delle sedi dell’azienda del parlamentare (la Tci Telecomunicazioni), controllo datato 24 luglio 2019.

Secondo quanto indicato nel settimanale, che le descrive come “parole virgolettate nel documento protocollato il giorno dopo, il 25 luglio 2019, e firmato da tutti i militari intervenuti alla sede della Tci Telecomunicazioni di Saronno“, Librandi si sarebbe rivolto ai militari con frasi come “Sono intoccabile“, “Leghisti di m***a“, “Siete morti.

L’onorevole – scrive ancora la rivista sulla vicenda – ha annunciato che uno dei militari non avrebbe più percepito la pensione“. Tra le frasi attribuite a Librandi, secondo L’Espresso figurerebbe anche “Ve ne dovete andare! Non ha capito, io sono onorevole, e sto in Commissione Finanze ha capito? Ora chiamo il prefetto e la faccio sbattere fuori“.

La smentita di Gianfranco Librandi

Gianfranco Librandi, ex Pd attualmente deputato di Italia Viva, è stato raggiunto dai microfoni di Adnkronos e ha smentito quanto descritto da L’Espresso. Nega di aver utilizzato le parole in questione contro i finanzieri intervenuti durante quell’ispezione del 24 luglio 2019.

Questa storia dei ‘leghisti di m***a’ non esiste proprio. È tutta fantasia e ovviamente agirò in giudizio perché questa è diffamazione“. Librandi ha annunciato così di voler passare alle vie legali, aggiungendo che i controlli condotti dalla Guardia di finanza nella sua azienda avrebbero dato un solo esito: “operazioni tutte regolari“.