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Avvelenano la birra per rubargli i soldi: morto un 63enne, arrestata una coppia

Pubblicato: 20/01/2020 11:12

Sta prendendo forma l’indagine nei confronti di una coppia accusata dell’omicidio preterintenzionale di un amico 63enne, Vito Balboni. Il corpo è stato trovato il 6 novembre e la coppia ha ammesso di averlo drogato per rubargli i soldi. Tuttavia, la vicenda ha assunto una piega decisamente più tragica.

Scoperto in macchina: era morto da 6 giorni

Si chiamava Vito Balboni ed era residente a Bentivoglio (Bologna). Da quasi tre mesi la sua morte è al centro delle indagini dei Carabinieri della città felsinea, perché fin dall’inizio è sembrata subito sospetta. Il corpo è stato trovato nella sua auto, ma Vito Balboni era morto da circa 6 giorni.
L’autopsia ha rivelato che ad ucciderlo è stato un mix letale di psicofarmaci, elemento che ha subito indotto a pensare ad un avvelenamento. Inoltre, dal suo conto in banca sono risultati dei prelievi fatti la notte della sua morte. Tutti elementi che hanno portato all’arresto di una coppia, amica di Balboni.

Arrestata una coppia: volevano derubarlo

Tramite le telecamere di sorveglianza di numerosi punti di prelievo di Bolgona, i Carabinieri sono risaliti alla 49enne Rita Di Majo e al marito 52enne Claudio Furlan. I due, riferisce il Resto del Carlino, avevano passato la serata insieme a Balboni, quindi un pesante alterco e la decisione di drogare la sua birra con un mix di psicofarmaci (Rivotril e Nozinal) che si è rivelato letale. L’arresto è avvenuto pochi giorni fa, la coppia si dice estranea alla morte ma ha confessato di averlo stordito per derubarlo. Per questo motivo risultano indagati per omicidio preterintenzionale, morte come conseguenza di altro delitto, rapina pluriaggravata e indebito utilizzo di carte di pagamento.

Non hanno mai chiamato i soccorsi

Da quanto emerge dalle indagini e viene riportato dai quotidiani locali, la coppia dopo aver avvelenato la birra di Vito Balboni, gli hanno rubato 1900 euro tramite il bancomat. Nei giorni successivi, inoltre, sarebbero tornati più volte sul luogo in cui si trovava parcheggiata la macchina. Ma Rita Di Majo e Claudio Furlan non hanno mai chiamato i soccorsi. Nei giorni successivi, anche una chiamata a casa Balboni, da dove hanno definitivamente appreso della sua morte.
Il Resto del Carlino riporta le parole dell’avvocato della coppia: “Collaboreranno perché vogliono rispondere del gesto. Ribadendo, però, che con la morte del 64enne non hanno nulla a che vedere“.

In passato, altri avvelenamenti e anni di prigione

A convincere gli inquirenti che la coppia Di Majo-Furlan potesse davvero avere a che fare con la morte dell’uomo, c’è anche il passato dei due, sposati solo di recente. Il Resto del Carlino ha infatti riferito i numerosi precedenti penali della coppia. Nel 2012 lanciarono una molotov contro un auto, per ripicca sentimentale, e vennero arrestati anche per aver fatto prostituire una disabile. Inoltre, nel 2013 la Di Majo avrebbe narcotizzato un rappresentante di aspirapolveri, sempre per derubarlo.

Entrambi hanno passato parecchio tempo in prigione e con tutti gli elementi raccolti finora per la morte di Vito Balboni, sembrano destinati a ritornarci.