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Tommaso Onofri, morto a 18 mesi: permesso premio per la complice dell’omicidio

Pubblicato: 22/01/2020 15:24

Viene rilanciata la notizia che una complice di uno degli omicidi che più hanno scandalizzato l’opinione pubblica italiana, ha ottenuto un permesso premio. Si tratta di Antonella Conserva, che nel 2006 rapì il piccolo Tommaso Onofri, di 18 mesi. Il bambino venne brutalmente ucciso da Mario Alessio, anche lui in permesso premio due anni fa. La madre ha reagito molto freddamente alla notizia.

L’omicidio del piccolo Tommy

La vicenda risale a 14 anni fa, ma è ancora ben impressa nelle cronache italiane. Il 2 marzo 2006, Mario Alessi rapì Tommaso Onofri, bimbo di 18 mesi preso dalla sua casa a Casalbaroncolo (Parma). Il muratore decise di rapire il bambino per chiederne un riscatto e saldare i debiti, ma poco dopo il sequestro lo uccise brutalmente. Per il suo omicidio e rapimento Alessi è stato condannato all’ergastolo. 20 anni invece al complice Salvatore Raimondi, e 24 anni alla compagna di Alessi, Antonella Conserva.
Proprio lei è la protagonista di questo aggiornamento, per via di un permesso premio ricevuto.

Il permesso premio ad Antonella Conserva

I giudici hanno dichiarato la donna colpevole del sequestro del piccolo Tommaso Onofri. Da lei non ci è mai arrivata, ma nelle intenzioni doveva fargli da carceriera in attesa del riscatto. Dopo 14 anni di carcere, però, è libera per un permesso premio. Lo riferisce News Mediaset, che riporta anche la reazione della madre Paola Pellinghelli. “È stata una doccia fredda – ha dichiarato la donna – sapevo che saremmo arrivati a questo momento. però non pensavo che la vita di mio figlio valesse così poco“.

La madre del piccolo Tommy però prova a non pensarci: “Io in qualche modo dovevo sopravvivere, per cui queste persone sono uscite completamente dalla mia vita“. Sente però la mancanza del figlio: “Sono 14 anni che ogni giorno si fa sentire. Mi sono trovata ad arrangiarmi da sola, ad andare avanti e fortunatamente adesso ho un ragazzo di 22 anni che è cresciuto penso bene“.